Gunfire Reborn – Recensione
Rilasciato nel 2021 in esclusiva Microsoft Windows, Gunfire Reborn è finalmente arrivato anche su PlayStation. Questo sparatutto in prima persona, sviluppato dallo studio cinese Duoyi Games, ha una particolarità: è anche un roguelite. La sconfitta sarà quindi parte integrante del gioco, così come la componente multiplayer. Stile grafico cartoon e prezzo budget completano il quadro, pronti a scoprire di più?
Il ciclo della vita
Come già anticipato, Gunfire Reborn prova a differenziarsi dai tantissimi altri FPS disponibili sul mercato attraverso la sua natura roguelite. Ma cosa vuol dire esattamente? Se siete poco avvezzi al gergo videoludico, vi basterà pensare a questo gioco come un ciclo continuo. Esplorerete dungeon, trovando potenziamenti e armi, fino a morire: quando ciò succederà, non ci saranno checkpoint a salvarvi e dovrete ripartire da zero, o quasi. Nei roguelite, infatti, è possibile mantenere parte dei progressi accumulati, per crescere assieme al proprio personaggio e far sì che ogni sconfitta non sia del tutto vana.
In Gunfire Reborn perdere è quasi necessario nelle prime partite, per prendere confidenza con gunplay, nemici e meccaniche di gioco. Dovrete farvi le ossa e solo i più tenaci verranno ricompensati. La prima boss fight è stata a senso unico nel primo tentativo, per poi diventare più equilibrata al secondo e, infine, quasi semplice al terzo try. Sotto il punto di vista della difficoltà, infatti, Gunfire Reborn non fa sconti a chi non è ben equipaggiato. Sarà fondamentale esplorare a fondo ogni area, generata ogni volta proceduralmente, per raccogliere quanti più potenziamenti possibili e sceglierli accuratamente.
Il sistema di progressione, sia limitato alla singola partita, che più alla lunga, con potenziamenti permanenti, è la caratteristica più riuscita di questo titolo. Le skill, temporanee o fisse, permettono di personalizzare al meglio il proprio avatar a seconda del proprio stile di gioco e di avvertire in modo tangibile la differenza tra una partita e l'altra. L'albero delle abilità permanenti è davvero pieno di ramificazioni e possibilità, ma anche all'interno della stesso try potrete decidere se potenziare un'arma o aspettare di trovarne un'altra più adatta alle vostre esigenze. In tal senso, la presenza di tantissimi personaggi sbloccabili contribuisce in maniera decisa alla varietà del gameplay e, di conseguenza, alla longevità del titolo.

Gunfire Reborn, armi alla mano
Il gunplay di Gunfire Reborn è soddisfacente, soprattutto per la cura nel rendere diverso il feeling con ogni arma: fa il suo dovere più che bene, pur senza inventare nulla di nuovo. Oltre al vastissimo arsenale a disposizione, dalle pistole, ai fucili da cecchino, fino ai lanciagranate, è possibile equipaggiare bombe e sfruttare abilità speciali. Sparare, comunque, non sarà sufficiente: spesso, soprattutto contro nemici più ostici, sarà necessario mirare con precisione ai punti deboli, ma soprattutto sfuggire alle loro offensive.
Tutto ciò che avremo a disposizione per difenderci sarà una schivata, che dovrà ricaricarsi una volta utilizzata. Una delle difficoltà, quindi, è anche quella di non avere una grandissima velocità e mobilità all'interno dei livelli. Soprattutto nelle boss fight, riscoprirete l'importanza delle coperture e della collaborazione. A proposito di unire le forze, Gunfire Reborn punta molto sulla componente multigiocatore. La modalità online, fino a 4 giocatori, è collaborativa, ma non aspettatevi un gioco più facile, anzi. Avrete sì la possibilità di rianimare i vostri alleati, ma le minacce saranno più letali e numerose. A proposito di sfida, avrete pane per i vostri denti con diversi livelli di difficoltà, sbloccabili completando l'avventura.
In sostanza, unendo caratteristiche classiche e innovative degli FPS Gunfire Reborn riesce a divertire e ad intrattenere. La voglia di migliorare, di crescere e superare ciò che ci aveva abbattuto, o semplicemente il desiderio di far valere le strategie in combattimento del vostro team, vi porteranno a giocare e rigiocare questo titolo. Un roguelite veloce e leggero, in grado di prestarsi bene a sessioni di gioco sia brevi che lunghe.

Chi si accontenta gode
Il profilo tecnico è forse quello in cui più soffre Gunfire Reborn. Lo stile grafico cartoon, grazie a pulizia e semplicità del cel-shading, è in grado di mascherare qualche imperfezione qua e là, visibile soprattutto in alcune animazioni. L'infrastruttura online, invece, ci ha dato qualche problema, tra lag e instabilità dei server. Considerando anche il prezzo, però, abbiamo accettato volentieri qualche piccolo compromesso. Se cercate un comparto tecnico all'ultimo grido, non lo troverete qui insomma.
Il gioco però è sempre gradevole, con modelli originali nel design e ben curati nei modelli. Non ci siamo mai imbattuti in bug o glitch di sorta, ma si sarebbe potuto fare qualcosina in più con le ambientazioni: solo quattro e composte da livelli tutti un po' troppo simili tra di loro (che rendono di conseguenza le run visivamente ripetitive). Promossa a pieni voti, invece, la localizzazione in lingua italiana. E la lore? Troverete, più che altro, menu e descrizioni di potenziamenti. Poco spazio alla storia, che si limita ad alcuni scambi di battute tra i personaggi e veloci cutscene in stile fumetto.

Come ottenere il Platino di Gunfire Reborn
Armatevi di tanta, tantissima pazienza. Per ottenere tutti i trofei è richiesta una certa dose di abilità, è vero, ma anche tanto tempo libero. Quasi 100 ore, viste le richieste numerose e di vario tipo: dovrete completare il gioco a tutte le difficoltà, con tutti i personaggi, in meno di 30 minuti e così via. La difficoltà, però, sta soprattutto nelle prime ore di gioco. Dopo aver accumulato abbastanza power-up permanenti, la strada davanti a voi sarà tutta in discesa. L'elenco trofei di Gunfire Reborn è ovviamente disponibile sul nostro Forum!
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