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Scarf – Recensione

Gli sviluppatori di Uprising Studios ci propongono Scarf, un indie carico di pathos che miscela abilmente storia, sezioni platform e risoluzione di piccoli e grandi enigmi, tutto condito da atmosfere oniriche e una storia che può prendere pieghe diverse a seconda di quanto riusciamo a scoprirla. Nella nostra recensione di Scarf abbiamo volato, saltato e spostato tante cose, tutto nel nome della verità.



La storia di Scarf



Scarf è dotato di una delle storie più gentili, placide e allo stesso tempo coinvolgenti che io abbia mai provato in tempi recenti. L'ambientazione è il cosmo, in cui vivono due essere draconici non ben delineati, una madre e un figlio. Vivono in pace e serenamente, per ere intere.



A un certo punto dei ribelli compaiono e attaccano la madre, facendola a pezzi. Il figlio, dalle sembianze di un drago fluttuante e allungato, senza ali o altre estensioni, cerca di porre rimedio all'attacco, inutilmente. I ribelli strappano in lunghi pezzi l'ormai fu madre e li utilizzano per creare dei portali verso nuovi mondi. Questi portali sono attivati da delle sfere di energia, e portano con sé anche queste, chiudendo l'interfaccia tra il cosmo e l'hub attraverso il quale accedere ai mondi.



Il figlio si trova quindi solo, senza possibilità di combattere né di fare nulla. È in questo momento che compare il nostro eroe, un essere di luce, gentile ed educato, con il quale il drago figlio trova subito un legame e che si cinge al suo collo, a mò di sciarpa. Scarf, per l'appunto.



Da qui parte la nostra missione, cioè andare per i vari mondi, tre in tutto, a stanare i ribelli e a riconquistare le sfere per tornare nel cosmo nella speranza di poter far tornare in vita il drago madre.



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Il gameplay di Scarf



Scarf è un gioco di azione e avventura, in cui esploreremo tre mondi, Oceano, Deserto e Foresta, alla ricerca di ribelli. Partiremo senza nessuna abilità e andremo man mano alla ricerca di luoghi, spazi e tempi per capire e scoprire cosa fare. Perennemente accompagnati dalla nostra sciarpa, scopriremo ben presto che questa può essere di enorme aiuto. Infatti, grazie alle sue abilità mutaforma, può diventare una fionda, un aliante, un elastico, permettendoci di superare ostacoli altrimenti insormontabili.



Per tutto il gioco non ci sono nemici da combattere ma solo enigmi da risolvere. Scarf è un gioco lento, che va assaporato con la giusta calma ma, per gli animi più irrequieti, sarà tutto a portata di mano, senza inutili complicazioni oltre lo stretto necessario. Tutti gli strumenti per la risoluzione dei rompicapi sono letteralmente davanti agli occhi, sta all'abilità di ciascuno saper interpretare i disegni e gli schemi.



Il fine ultimo, come detto, è quello di recuperare le sfere di energia per tornare al cosmo. Durante il nostro viaggio potremo però raccogliere anche altri elementi collezionabili. Il primo, dei semplici ritratti, artwork sognanti ed eterei, che fungono da narrazione visiva. Il secondo, dei giocattoli, utilizzati probabilmente dai ribelli nei loro momenti di svago, senza nessuna utilità pratica se non il fatto di esistere. Il terzo, gli inchiostri, utili per scoprire le dietrologie della trama e attivare un flusso di conoscenza che permette di attivare un secondo finale.



Il gioco risulta essere piacevole, sognante, divertente. Ha degli elementi che rimandano all'amicizia che si instaura sempre più stretta tra la sciarpa e il nostro eroe di luce senza nome. Sembra una fiaba per bambini, con dei contorni oscuri. Scarf è una delle migliori esperienze videoludiche dei tempi recenti.



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Musica, ambientazioni e analisi tecnica di Scarf



Anche in questo comparto, Scarf è assolutamente un titolo di pregio. Le ambientazioni sono poche, in effetti, solo quattro contando anche l'hub. Nonostante questo hanno comunque una estensione sia spaziale che temporale decisamente degna di nota, permettendo di passare all'incirca due ore in ognuno dei tre mondi. L'hub è per forza di cose un luogo di passaggio, in cui staremo pochi minuti in tutto. All'interno di questo però ci sono gli slot per le chiavi necessarie ad aprire il cosmo e anche degli spazi per mettere gli inchiostri che troveremo all'interno dei mondi, permettendo di svelare le verità alternative.



Lo stile grafico minimalista ma affascinante, assieme a una paletta di colori delicati, ma comunque riconoscibili, anche grazie a un filtro etereo, rende l'impatto visivo di Scarf decisamente notevole. Il gioco dà il meglio di sé nei panorami, in cui potremo ammirare la cura con cui sono realizzate le varie sezioni di gioco.



Le musiche sono meravigliose, a tema orchestrale o con il pianoforte, sempre delicate e mai fastidiose, tenui ma presenti. Riescono a sottolineare gli aspetti più placidi del titolo, creando una calda atmosfera soffusa e sognante.



L'aspetto tecnico, specie su PlayStation 4, è un po' ballerino, invece. Siamo ben consapevoli che lo studio è piccolo e anche il prezzo del gioco lo è, ma ci saremmo aspettati qualche problemino in meno. Ci sono capitati alcuni crash in determinati punti e in generale abbiamo visto una lentezza piuttosto esasperata di caricamento delle texture. Nonostante questo, le cutscene sono perfette e il gioco è piuttosto solido, in definitiva nulla che una patch non possa sistemare.



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Il Platino di Scarf



La lista trofei di Scarf è composta da dieci trofei di bronzo, otto d'argento, sette d'oro e uno scintillante Platino. Il conseguimento di quest'ultimo richiede di giocare una partita e mezza del gioco. Infatti, ottenendo 5 o meno inchiostri averemo il finale negativo del gioco, mentre ottenendoli tutti assisteremo al finale positivo. Per questo è necessario effettuare un backup tattico verso la fine del secondo mondo, prima di ottenere il sesto inchiostro, in modo da ricominciare da lì dopo il primo finale. Per il resto, ci saranno alcuni trofei di miscellanea, ma niente di preoccupante, in 6 o 7 ore circa otterrete tutto.




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12 settembre 2023 alle 17:00