Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Dig or Die – Recensione

Il team di Gaddy Games ci porta in un mondo inospitale, sul quale abbiamo potuto scrivere la recensione di Dig or Die. Ispirato a opere come Minecraft e Terraria, il titolo propone un'esperienza survival profonda, trasportata su console dopo il successo ottenuto su PC.



Da solo su un pianeta deserto



“Cosa vi portereste su un'isola deserta?”. Difficile rispondere in maniera oggettiva a questa domanda: le idee sono potenzialmente infinite, dalle basilari a quelle più creative, arrivando persino ad assurdità di vario genere. Forse il protagonista di Dig or Dire potrebbe aiutarci a trovare una risposta, dato che suo malgrado si trova abbandonato su un pianeta sconosciuto. L'obiettivo di fuggire lo spinge a esplorare i dintorni, raccogliendo materiali e utilizzandoli per costruzioni di difesa e di attacco. Scopo di tutto questo è riuscire a costruire il razzo per scappare.



Se pensate che questa trama sia fin troppo semplice e basilare, dovrete accontentarvi. Dig or Die non si spinge molto oltre a questo, risultando comunque più pregno d'informazioni rispetto a un qualsiasi Minecraft, Green Hell o Terraria. Il giocatore non è solo chiamato a sopravvivere in un mondo generato proceduralmente, ma ha una missione. Per questo, seppur con alcune varianti, i playthrough tenderanno ad assomigliarsi per puntare all'obiettivo. Di base, i giocatori dovranno costruire una base fortificata e poi lanciarsi nell'esplorazione. Ad attenderli ci saranno svariati mostri, oltre a una serie di boss che custodiscono le parti chiave per realizzare il nostro razzo.



Il sistema di crafting è basilare ma efficace, con in più la variante della fisica. Le nostre strutture saranno infatti influenzate dalla gravità e dovremo creare dei sostegni per evitare che il tetto ci cada in testa. Creare una base all'altezza sarà anche indispensabile per resistere agli agenti atmosferici e soprattutto alle già citate creature. Queste infatti, di notte, ci attaccheranno senza sosta da ogni lato (persino passando dal terreno sotto di noi): per questo bisognerà essere armati di tutto punto per sopravvivere. Fortunatamente avremo un discreto arsenale, mentre per velocizzarci durante l'esplorazione della mappa potremo realizzare vari strumenti.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/07/dig-or-die-gaddy-games-recensione-review-1.jpg



Il gameplay di Dig or Die



Come abbiamo detto quindi lo scopo principale di Dig or Die è di creare strutture in grado di darci rifugio e nel contempo perseguire il nostro scopo. Per farlo, dovremo sfruttare ogni elemento disponibile intorno a noi. Dagli alberi ai metalli, tutto servirà per le nostre creazioni, sempre più grandi e resistenti. Dovremo inoltre realizzare un armamentario in grado di competere con la maggiore potenza dei nemici. Tutto questo, sulla carta, sarebbe semplice da gestire: peccato che la curva di difficoltà non sia esattamente “friendly”.



Ci saranno svariati momenti in cui ci sentiremo inermi, carne da macello per i mostri. La grandezza della mappa inoltre non aiuta, soprattutto nelle prime fasi. Sbloccando strumenti come il jetpack mitigheremo la sensazione di affrontare spostamenti eterni, ma il rischio è che alcuni giocatori non arrivino fino a questa fase. Almeno i momenti di raccolta saranno piacevoli, grazie alla pistola-aspiratore in dotazione al nostro eroe che rende il tutto più agevole. Buona anche l'ottimizzazione dei controlli su PlayStation, anche se alcune scritte e l'HUD principale ha dimensioni davvero ridotte e costringerà a uno sforzo visivo non da poco.



A livello tecnico, Dig or Die si difende invece bene. La grafica cubettosa si sposa adeguatamente con lo stile generale e come altri elementi strizza l'occhio ai capisaldi del genere. La personalizzazione del nostro avatar è minimalista ma efficace, così come gli effetti grafici a schermo. Particolarmente piacevole la gestione dei liquidi, che sembrano davvero realistici. Meno esaltanti il design dei nemici e una colonna sonora adatta ma tutt'altro che memorabile. Per i meno anglofoni, segnaliamo infine con piacere che Dig or Die è stato localizzato in italiano. In questo modo sarà facile comprendere ogni richiesta.



Il Platino di Dig or Die



Pur includendo uno scintillante Platino, la lista di Dig or Die è molto compatta. Soltanto 19 trofei, di cui ben 8 di scintillante oro. Poche sfide però non significa che le stesse siano semplici da completare: bisognerà infatti fuggire alla difficoltà massima, completare varie richieste di miscellanea e in generale passare molto tempo su questo sperduto pianeta. Un'impresa per pochi cacciatori, che richiederà parecchi sforzi. Gli avventurieri spaziali sono avvisati.




L'articolo Dig or Die – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

2 agosto 2024 alle 17:00