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Awesome Pea 3 – Recensione Speedrun

Non c'è due senza tre, soprattutto nel mondo dei videogiochi, come vi sveliamo con la recensione Speedrun di Awesome Pea 3. PigeonDev e Sometimes You collaborano per realizzare un nuovo capitolo della serie platform: scopriamo se questa volta potremo celebrare un prodotto di qualità.



Benvenuti nel 2000



Se siete dei fan della serie Awesome Pea (del resto, come non esserlo?) allora saprete che il gioco ruota attorno alle avventure di un pisello senziente e dal volto umanoide. Il nostro eroe verde, nei due precedenti capitoli, si è lanciato in livelli dallo stile retro. La sfida è quella di sopravvivere raccogliendo le monete sparse nei livelli. L'assenza di trama si sposa con il prezzo contenuto e la pretesa di offrire ai giocatori qualche ora di divertimento spensierato.



Tra tutti quelli che abbiamo giocato negli anni, Awesome Pea si è però rivelato uno dei giochi low budget più ostici sul mercato. Un tributo a Super Meat Boy e a tante altre opere, che torna con un terzo capitolo più moderno e colorato. Awesome Pea 3 abbandona infatti il look da vecchio Game Boy e gli effetti stile tubo catodico, per proporre una veste più moderna. Lo stesso pisello protagonista ha un look molto diverso, ricordando più una sorta di ananas. Ciuffo di foglie verdi in testa e tonalità gialla, per lanciarsi in tanti schemi 2D.



Questo perché potrà cambiare l'aspetto, ma non la sostanza. Awesome Pea 3 rimane un platform arcade senza uno straccio di trama, in cui superare schemi di difficoltà crescente. L'ora abbondante di gioco che viene richiesta per completare i 69 livelli (tenendo conto anche dei vari try and error) è composta da un semplice susseguirsi di sfide in cui saltare e usare un paio di abilità. Niente di innovativo né di clamorosamente bello: tutto è funzionale, senza mai emozionare.



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Il gameplay di Awesome Pea 3



Se avete giocato i precedenti capitoli, sappiate che Awesome Pea 3 fa un passo in avanti e uno indietro, giusto per rimanere nel limbo. La grafica è come detto più colorata e pulita, con effetti moderni che non ci fanno sentire davanti a un gioco degli anni Ottanta. Di contro, la struttura scorrevole degli schemi è stata rimpiazzata da schermate fisse. In questo modo potremo studiare ogni mossa ma si perderà un po' del fascino esplorativo delle precedenti opere.



La struttura base rimane quella già vista, con una piccola variazione. Il nostro pisello potrà infatti saltare e anche scattare di lato, per passare in stretti cunicoli. Questo aggiunge un ulteriore livello di difficoltà, obbligandoci a calcolare al meglio i tempi. Non esistono checkpoint intermedi, dunque ogni livello andrà completato tutto d'un fiato. Morite e dovrete ripartire dall'inizio. Questa scelta risulta a tratti fin troppo penalizzante, nonostante la noema di Awesome Pea sia ormai quella di gioco “breve ma intenso”.



Buona la precisione dei salti e la fluidità generale, ma del resto non c'è molto che potrebbe appesantire il gioco. Interessanti alcuni modificatori, come quello che permette di fare un salto extra, così come lo sono gli ostacoli di difficoltà crescente. Si passerà da palle semoventi ad asce oscillanti: come per il gameplay, niente di nuovo ma sicuramente funzionale.



Il Platino di Awesome Pea 3



Perché acquistare un platform bidimensionale che poco ha da offrire rispetto a tanti altri concorrenti? La risposta si nasconde probabilmente nella lista trofei del gioco. Awesome Pea 3 include coppe legate solo al completamento dei livelli. Nessuna sfida secondaria o richiesta di miscellanea: solo finire i 69 schemi per agguantare uno scintillante Platino.




L'articolo Awesome Pea 3 – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

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12 gennaio alle 17:00