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Freedom Wars Remastered – Recensione

Freedom Wars, originariamente pensato per restare confinato come esclusiva per PlayStation Vita, rinasce con Freedom Wars Remastered, sviluppata dallo sviluppatore originale del gioco, Dimps Corporation, e pubblicata da Bandai Namco.



Questa versione aggiornata di Freedom Wars, un gioco di ruolo d'azione distopico uscito per la prima volta su PS Vita nel 2014, immerge i giocatori in un futuro oscuro, precisamente nell'anno 102014. In questo scenario, l'umanità è costretta a vivere all'interno di una vasta prigione-stato urbana chiamata Panopticons, una conseguenza del collasso ecologico e della scarsità di risorse.



Il prezzo della libertà



In un futuro oscuro, la devastazione ambientale e la guerra nucleare hanno relegato i resti dell'umanità in ampi Panopticons sotterranei. Queste città-stato indipendenti si contendono le scarse risorse, e la maggior parte della popolazione è costretta ai lavori forzati.



A causa dell'estrema scarsità di risorse, i “peccatori” sono puniti per il crimine di esistere, con neonati condannati a milioni di anni di prigionia. La pena può essere però ridotta partecipando ai continui conflitti tra i Panopticon. Gli aggressori stranieri, insieme agli esseri avanzati provenienti da un luogo chiamato On High, inviano rapitori futuristici per catturare i peccatori incauti. Combattere questi formidabili nemici costituisce una parte fondamentale del gameplay, offrendo uno spettacolo sorprendentemente avvincente.



Freedom Wars Remastered è una riedizione fedele, anche se non priva di imperfezioni, di un cult per PlayStation Vita. Il gioco mantiene l'affascinante premessa distopica e il combattimento coinvolgente che hanno reso l'originale eccezionale nel 2014. Con essa, porta però con sé anche alcuni dei suoi difetti. La narrazione ha molto potenziale, ma non viene sfruttato appieno nella sua esecuzione. Il design visivo è creativo, ma mostra chiaramente le origini portatili del gioco.



Per i fan che tornano, è un viaggio nostalgico che vale la pena intraprendere. Questo anche grazie al familiare e appassionante gameplay con abbastanza miglioramenti da sembrare rinnovato. Per i nuovi giocatori, però, può risultare più difficile da apprezzare: la sua struttura e il design datato potrebbero non avere lo stesso impatto oggi.



Nonostante i suoi difetti, Freedom Wars Remastered è un tentativo apprezzabile di mantenere vivo il suo mondo unico e offre speranza per un futuro che possa esprimere pienamente il potenziale della sua ambientazione. Resta un'esperienza gratificante per gli appassionati del genere, che possono così rivivere i momenti memorabili del passato con una veste leggermente aggiornata.



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Uno sguardo al gameplay



Come ogni buon gioco di “caccia”, che si tratti di Monster Hunter, Wild Hearts o simili, Freedom Wars Remastered trova la sua forza nel ciclo di gioco principale. Ci ha catturato con le sue numerose e varie missioni, che includono combattere rapitori colossali, scortare civili e competere con i Panopticon rivali per le risorse. Anche se la curva di apprendimento è ripida e i controlli possono risultare a volte goffi, se avrete la pazienza di continuare il titolo, tutto si aprirà e si evolverà in meglio. Presto vi troverete infatti a sfrecciare nelle arene con il vostro Thorn, eliminando i nemici con facilità.



La struttura delle missioni e il loro design però non aiutano. Il titolo, nonostante la nuova versione, sembra ancora fondamentalmente concepito per le sessioni di gioco portatili su PS Vita. Il ciclo di gioco è spesso interrotto da lunghe sequenze di dialogo e spostamenti in cui il personaggio incontra i suoi compagni prigionieri. Questo porta i giocatori a esplorare le profondità del Panopticon in missioni di recupero apparentemente senza fine.



Una volta ottenuta una missione di combattimento invece, potrete scegliere una squadra di alleati NPC da portare con voi sul campo di battaglia. Potrete partecipare a operazioni di eliminazione o salvataggio piuttosto semplici, raccogliendo risorse e impartendo ordini. Poiché il giocatore e ogni NPC hanno il proprio accessorio personalizzabile, queste missioni possono diventare velocemente spettacolari e divertenti da giocare, anche se alla lunga soffrono un po' di ripetitività.



La possibilità di equipaggiare diverse spine inoltre, simili a rampicanti che possono essere usati come rampini o per curare e potenziare gli alleati, aggiunge profondità e verticalità al gameplay. Alla fine, potrete persino comandare la vostra squadra con una serie di ordini personalizzati che verranno eseguiti con sorprendente efficienza, rendendo il combattimento incredibilmente coinvolgente. Sfortunatamente, sia il combattimento corpo a corpo che quello a distanza risultano meno complessi rispetto a giochi di caccia d'azione simili, presentando un limite di abilità inferiore e risultando un po' imprecisi.



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Coop si, coop no



Gli NPC possono essere sostituiti da giocatori reali, e questo sarà probabilmente il modo più efficiente di giocare, ma Freedom Wars può essere giocato tranquillamente anche in solitaria. Una chicca che sicuramente verrà apprezzata da molti giocatori è la classifica della League of Panopticons, che risulta attiva e competitiva. L'equipaggiamento in avanzo infatti può essere donato “per il bene comune”, aumentando la reputazione del Panopticon scelto dal giocatore.



A inizio gioco infatti potrete scegliere tra una delle 47 prefetture del Giappone, le 50 città internazionali aggiunte all'originale dopo il lancio potrebbero vedere quindi una futura espansione. Incrementare così la propria classifica e quella della comunità risulta gratificante, con varie classifiche motivazionali costantemente visibili in ogni cella dei prigionieri.



Poiché si tratta di un remaster e non di un remake, i limiti hardware della PS Vita permangono. Freedom Wars Remastered ha frequenti schermate di caricamento, e anche se alla fine sarà possibile viaggiare velocemente, ciò comporterà un'ulteriore schermata di caricamento. Ogni transizione dalla tua cella nel Panopticon richiederà alcuni secondi, così come le fasi pre e post-combattimento.



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Uno sguardo al comparto artistico



Con il suo stile artistico distintivo e una colonna sonora synth oscura, Freedom Wars risulta esteticamente apprezzabile. Questa versione offre un po' più di doppiaggio, inclusi gli interventi dell'accessorio, che possiede a una voce sintetizzata molto azzeccata.



Dal punto di vista stilistico, è evidente che il titolo soffra ancora di una certa mancanza di originalità. Le ambientazioni ad esempio utilizzano quasi sempre gli stessi modelli, privando la progressione di un vero “supporto visivo”. Tuttavia, ciò non significa che l'intera direzione artistica sia monotona: i mostri rimangono splendidamente dettagliati, e dispiace constatare che la stessa cura non sia stata dedicata al resto dell'esperienza. Il mondo di gioco appare talvolta vuoto e privo di anima, agevolando l'immedesimazione nella narrazione, ma penalizzando l'aspetto visivo. È un peccato che l'attenzione ai dettagli non sia stata applicata uniformemente, poiché questo avrebbe potuto migliorare significativamente l'immersione complessiva del giocatore.



Inoltre, una piccola nota dolente è che i personaggi con cui interagisci sono piuttosto piatti, ricadendo in archetipi familiari e risultando superficiali. Probabilmente l'intento era di offrire un vasto numero di potenziali alleati per permettere ai giocatori di trovare il loro preferito, ma sarebbe stato più efficace concentrarsi su meno personaggi e svilupparli maggiormente. Sebbene l'atmosfera che Freedom Wars cerca di creare sia affascinante e accattivante, è in parte compromessa da personaggi le cui motivazioni e preoccupazioni talvolta sembrano in contrasto con la serietà dell'ambientazione.



La strada verso il Platino



La collezione di trofei di Freedom Wars Remastered comprende un totale di 44 coppe, ripartite in 33 di bronzo, 7 d'argento, 3 coppe d'oro e il prestigioso Platino. Riguardo l'ambita coppa blu possiamo dire che sicuramente non la si otterrà in poco tempo, come in tanti giochi di questo genere, il farming e il grinding sono un tassello fondamentale per il Platino. Ci sono solo alcune coppe da tenere d'occhio, che vi richiederanno la sconfitta di alcuni rapitori di varie classi, senza cadere in battaglia e rigorosamente offline. Fatto questo… DING!




L'articolo Freedom Wars Remastered – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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19 gennaio alle 17:10