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Mika and The Witch's Mountain – Recensione

Sviluppato da Chibig, una startup innovativa con sede a Valencia, arriva un nuovo videogioco che combina le atmosfere di Miyazaki con quelle di Zelda: stiamo parlando di Mika and The Witch's Mountain, protagonista della nostra recensione. Il pubblico ha sviluppato un grande apprezzamento per il team, che da anni ormai ci delizia con giochi affascinanti e colorati, situati a metà strada tra l'estetica dei film dello Studio Ghibli e lo stile in cel-shading di giochi come Zelda: The Wind Waker. Questa combinazione ha da subito catturato l'attenzione dei giocatori e ha contribuito all'incredibile successo della campagna Kickstarter del titolo. Ora, dopo due anni di attesa, Mika è finalmente atterrata sulle nostre console.



L'isola di Monte Gaun



Con una sequenza animata piuttosto affascinante, verrete introdotti nel mondo di Mika and the Witch's Mountain. Come suggerisce il titolo del gioco, interpreterete Mika, una bambina che si reca in cima al Monte Gaun per iniziare il suo addestramento. Mika infatti desidera ardentemente diventare l'apprendista della strega Olagari.



Tuttavia, nonostante una lettera di raccomandazione da parte della madre, strega anch'essa, la potente Olagari non è interessata a Mika. Infatti spinge la giovane giù dalla montagna, in segno di sfida, dicendole che la riterrà idonea solo se saprà ritornare da lei con le sue sole forze.



Dopo questa caduta, vi ritroverete quindi sulla spiaggia di questa piccola isola con una scopa rotta. Il vostro obiettivo sarà quello di risalire la montagna e dimostrare a Olagari di essere degna del ruolo di apprendista stregona. Inizia così infatti la vera lezione di Mika, riuscire ad accumulare abbastanza monete per poter pagare la riparazione della scopa, grazie allo svolgimento di lavoretti come corriere per gli isolani.



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Kiki's Delivery Service



Il gioco è suddiviso in missioni relativamente brevi, dove il vostro compito sarà quello di recapitare una serie di pacchi ai destinatari corretti (Death Stranding, sei forse tu? N.d.S.), spostandovi preferibilmente su una scopa volante, come si addice a una vera strega. Dovrete prestare molta attenzione per assicurare che i pacchi arrivino in buone condizioni, evitando dunque urti e sollecitazioni eccessive. Questo implica che dovrete manovrare la vostra scopa con cura, evitando incidenti o curve troppo brusche.



Sarà possibile poi migliorare gradualmente la vostra scopa, ottenendo potenziamenti o la capacità di volare a velocità superiori. Questo, ovviamente, faciliterà di gran lunga la consegna dei pacchi in tempi più brevi. Inoltre, sull'isola troverete anche delle correnti ascensionali, oltre che delle catapulte d'aria, da sfruttare per aumentare la vostra quota e raggiungere luoghi più elevati o più lontani.



Purtroppo però ci sono alcuni nei. La gestione della mappa, ad esempio, risulta un po' scomoda, poiché deve essere richiamata ogni volta tramite il menu. Questa inoltre non vi indicherà esattamente dove consegnare i vari pacchi, ma vi fornirà solo un perimetro approssimativo. Starà quindi a voi, al vostro colpo d'occhio e alla vostra capacità di ascolto e di lettura, determinare chi sia il destinatario corretto. Riteniamo comunque che questa soluzione sia preferibile rispetto a evidenziare il personaggio interessato, poiché introduce un elemento di esplorazione che, integrandosi con i ritmi dell'avventura, risulta particolarmente rilassante.



L'altro aspetto negativo di Mika and The Witch's Mountain risiede nella gestione della telecamera, che risulta decisamente inefficace, ricordando i meno riusciti platform dell'era Nintendo 64. Spesso infatti sarà necessario gestirla manualmente, poiché tende a bloccarsi contro i muri e a inquadrare elementi non pertinenti. Tuttavia, questi problemi sono davvero minimi rispetto alla piacevolezza e alla qualità complessiva del titolo.



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Uno sguardo al comparto artistico



Semplice e rilassante sono i due aggettivi perfetti per descrivere Mika and the Witch's Mountain. Il gioco riesce perfettamente nel suo intento di offrire un'avventura breve ma funzionale nella sua semplicità. Per la componente grafica, l'opera trae chiaramente ispirazione dall'estetica Ghibli, risultando visivamente piacevole. Durante i dialoghi poi, i personaggi sono rappresentati con sprite bidimensionali e animazioni semplici ma efficaci. L'estetica delle ambientazioni inoltre incoraggia l'esplorazione, poiché nella mappa sono disseminate scie estetiche per la scopa e simpatici tarocchi collezionabili, disegnati con grande cura.



Tuttavia, l'esplorazione non offre molti incentivi aggiuntivi, e le missioni di consegna della trama tendono a riproporre quasi gli stessi percorsi, il che è un peccato, considerando che l'isola presenta comunque moltissimi scorci interessanti.



Le tracce audio del gioco infine sono molto orecchiabili, anche se alcune sembrano trarre troppa ispirazione da temi di altri giochi. Inoltre, la maggior parte delle canzoni, invece di presentare il classico loop, si interrompe bruscamente, lasciando qualche secondo di completo silenzio prima di riprendere o passare alla colonna sonora di un'altra area. Non molto piacevole né naturale, purtroppo.



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La strada verso il Platino



La collezione di trofei di Mika and the Witch's Mountain comprende un totale di 34 coppe, ripartite in 18 di bronzo, 10 d'argento, ben 5 coppe d'oro e il prestigioso Platino. Riguardo l'ambita coppa blu non c'è molto da dire, vi basterà finire la trama e consegnare anche tutti gli oggetti delle missioni secondarie. Dovrete essenzialmente giocare e raccogliere tutti i vari e molteplici collezionabili presenti in gioco, che vi faranno esplorare in lungo e in largo l'isola. La durata è comunque di circa 6/7 ore, quindi in parole povere un Platino breve e molto godibile. DING!




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7 febbraio alle 17:10