The Phantom – Recensione Speedrun
Ci siamo strizzati in un'attillata calzamaglia viola per realizzare la recensione Speedrun di The Phantom. Uno dei primi supereroi mai creati viene trasportato da Art Of Play Interactive all'interno di un videogioco beat'em up. Scoprite con noi se le avventure dell'Ombra che Cammina sono degne della popolarità raggiunta dal fumetto in tempi d'oro.
Io sono leggenda
Se non conoscete The Phantom, probabilmente vi siete persi un pezzo di storia dei fumetti. Si tratta infatti di un personaggio d'avventura creato nel 1936 dallo sceneggiatore Lee Falk e disegnato da Ray Moore. Si tratta anche di uno dei primi esempi di comic americano, con un eroe senza alcun potere speciale ma in grado di uscire da ogni situazione grazie alle sue abilità. The Phantom è anche uno dei primi a indossare un oggetto di culto come la calzamaglia.
Questo guerriero vive nella Caverna del Teschio, situata nella giungla di Bangalla, uno stato africano immaginario. Ritenuto immortale, The Phantom tramanda il suo compito di padre in figlio fin dal 1536, data in cui ha giurato di combattere contro i malvagi pirati Singh. Il videogioco ci presenta l'eroe in compagnia della sua moglie, Diana, e dei figli, che saranno al centro della vicenda. L'erede maschio viene infatti rapito da Dogai, un alto membro della confraternita Singh. The Phantom si lancerà all'inseguimento del malvagio, esplorando varie location nel mondo. Passeremo da Bangalla all'India, arrivando persino a New York.
La struttura pensata per il titolo è quella di un classico beat'em up a scorrimento orizzontale. I giocatori vestono i panni dell'eroe e alternano fasi di combattimento puro ad altre d'inseguimento, tipiche del genere. Ad inframezzare il tutto abbiamo una serie di scene semi-animate che richiamano quelle dei classici fumetti statunitensi e che aiutano ad immedesimarsi nella ricca ambientazione. Sfortunatamente, le tematiche care a The Phantom, che l'hanno reso celebre negli anni, vengono toccate in maniera abbastanza limitata.

Il gameplay di The Phantom
Partiamo da un presupposto basilare: ci sono picchiaduro a scorrimento che non possono essere surclassati. Streets of Rage per qualità e Slap and Beans per ambientazione sono opere irraggiungibili. Nel mezzo però ci sono tante sfumature di grigio piacevoli per chi ama il genere. The Phantom purtroppo vira più verso il nero che verso il bianco. Di base, controlleremo la nostra Ombra, dotata di buone abilità di combattimento corpo a corpo e di due pistole per attacchi a distanza. Potremo usare anche una mossa speciale da caricare infliggendo danni e di due alleati, un falco e un lupo. Sarà presente anche un rudimentale sistema di combo che indicherà i colpi inferti e i danni totali.
Tutto è però incredibilmente legnoso e monotono: i nemici sono una manciata, sempre ripetuti senza cambi di stile nelle location. Gli alleati si limiteranno a correre in linea retta per stendere gli avversari e in generale i movimenti saranno rigidi e a tratti fastidiosi. Anche la scelta di dover estrarre le armi per utilizzarle, per quanto coerente, toglie ritmo alla già compassata azione. Non aiutano le sezioni d'inseguimento, tutte uguali tra loro se non per il mezzo. Gli immancabili boss di fine area danno un pizzico di verve in più, ma senza esagerare. I 14 livelli inoltre si completano in un paio d'ore, lasciando davvero poca carne attaccata all'osso.
L'aspetto senza dubbio più piacevole è quello grafico. The Phantom restituisce la sensazione di un fumetto animato, grazie anche a piccoli baloon quando useremo le mosse speciali. La grafica in cel-shading e le icone sono davvero realizzate con cura e faranno felici i fan del fumetto. Peccato che alcuni aspetti peculiari del personaggio, come i due anelli che porta al dito, non vengano mai spiegati né sfruttati. Più compassato invece il comparto audio, che non emerge mai in maniera importante. Forse è un po' poco, per un eroe storico che meritava maggior rispetto.
Il Platino (che non c'è) di The Phantom
Il termine giusto per descrivere la lista trofei di The Phantom potrebbe essere “deprimente”. Senza nulla togliere all'impegno profuso dal team e al lavoro svolto per portare il gioco su PlayStation, trovarsi di fronte a 6 soli trofei (di cui 4 d'oro, 1 d'argento e 1 di bronzo) non è esattamente motivo di gioia per i cacciatori. Il tutto senza contare che per ottenere il 100% dovremo battere il boss finale alla massima difficoltà. Vale la pena fare questo sforzo? Probabilmente no.
L'articolo The Phantom – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.
