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Life Below: abbiamo provato la demo del nuovo city builder di Megapop

Abbiamo provato la demo del nuovo city builder ecologico di Megapop, Life Below. Un'esperienza rilassante e visivamente piacevole, che sacrifica deliberatamente la sfida in nome della tranquillità.



Nel vasto panorama dei gestionali, trovare una proposta che metta la tranquillità al primo posto non è cosa da tutti i giorni. Life Below, il nuovo titolo di Megapop, si immerge in questa nicchia con una promessa chiara: ricostruire un ecosistema sottomarino pezzo per pezzo, senza l'ansia tipica del genere. Abbiamo avuto modo di provare la demo, un'eccezione alla mia solita routine, spinto dalla curiosità di vedere se questa promessa di “buone vibrazioni” fosse mantenuta. E lo è, forse fin troppo.



Perché giocare Life Below?



Il nucleo del gioco consiste nel posizionare strutture per produrre energia, sbloccarne di nuove attraverso un albero delle abilità e creare alloggi per gli “Sprite Acquatici”, eteree creature che eseguono materialmente ogni nostra azione. Questi esserini, simili a meduse pixariane, sono la nostra forza lavoro e il loro numero è limitato dagli specifici punti di costruzione disponibili sulla mappa.



L'intera esperienza è avvolta da un'atmosfera di pace assoluta. La direzione artistica, con la sua grafica colorata e morbida che ricorda un film Pixar visto da lontano, si sposa perfettamente con una colonna sonora calma e rilassante. Ogni elemento è studiato per cullare il giocatore, non per metterlo alla prova.



Questa filosofia si estende anche alle meccaniche di gestione. Il gioco introduce variabili come la temperatura e il pH dell'acqua, elementi vitali per la sopravvivenza delle nostre strutture coralline. Uscire dai parametri ideali porta al deperimento dell'ecosistema, che richiederà riparazioni. Tuttavia, la gestione di questo equilibrio è sorprendentemente semplice. Esistono strutture apposite per correggere ogni squilibrio e, qualora ne costruissimo troppe, il gioco stesso disattiva quelle in eccesso per risparmiare energia, eliminando di fatto ogni complessità o urgenza. Basta posizionare qualche correttore in più fin dall'inizio, e il sistema si autogestirà al bisogno.



Questa accessibilità è una scelta precisa degli sviluppatori, che hanno dichiarato di voler creare uno dei city builder più accessibili di sempre, collaborando con consulenti per la disabilità come Arevya e l'ente di beneficenza Special Effect UK. L'intento è chiaro: pur toccando temi importanti come la sostenibilità e la salute degli oceani (con il contributo di biologi marini), Life Below non vuole essere un “edu-tainment”, ma un vero gioco di strategia.



Tuttavia, è proprio su questo punto che la demo lascia qualche perplessità. L'assenza quasi totale di una sfida significativa rischia di rendere l'esperienza ripetitiva sul lungo periodo. Anche il sistema di missioni, ancora rudimentale, appare ridondante di fronte alla guida costante di Pontus.



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Life Below si preannuncia come un titolo dal grande potenziale per chi cerca un'oasi di pace videoludica. È un gioco perfetto per seppellire qualche ora in totale relax, creando un piccolo mondo sottomarino vibrante e colorato. Chi cerca una simulazione profonda o una sfida gestionale complessa, però, potrebbe trovarlo privo di mordente. Resta da vedere se la versione finale saprà introdurre elementi di complessità capaci di mantenere vivo l'interesse oltre le prime, tranquillissime ore di gioco. Non dimenticati di seguirci sul blog e su X.

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8 settembre alle 09:10

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