Fast & Furious: Arcade Edition – Recensione
Con numerosi film all'attivo, serie TV e anche dei videogiochi (tra cui Spy Racers Il ritorno della SH1FT3R), Fast and Furious è un marchio che contiene al suo interno un intero mondo di intrattenimento. Gamemill Entertainment ci propone la sua ultima iterazione, completamente basato su un approccio immediato e velocissimo, in pieno stile Arcade. Salite in macchina e accelerate a manetta verso la recensione di Fast & Furious: Arcade Edition.
Presto, c'è una missione da completare
Fast & Furious: Arcade Edition è un titolo di corse in puro stile arcade che ci trasporta in varie parti del mondo in corse mozzafiato con l'obbiettivo di portare a termine la missione di turno. Questa potrebbe essere colpire un treno, far esplodere una bomba, salire su un aereo o altre variazioni sul tema. In core del gioco è tutto qui, nella sua estrema semplicità ma anche immediatezza. Niente fronzoli, niente impostazioni, solo selezione di quale torneo iniziare e portare a termine e con quale auto. La scelta del veicolo è tra una manciata di modelli, tra cui la Ford GT, la Corvette, e pochissime altre, tra cui il Ford Bronco e la Dodge Charger di Dominic Toretto.
Il gioco non fornisce spiegazioni, non dà suggerimenti né tutorial, tutto è stato estremizzato nella semplicità (o nella precisa volontà di alleggerire lo sviluppo). Se da un lato è in un certo senso apprezzabile, dall'altro restituisce un senso di spaesamento e di confusione tipico di queste situazioni. Il menù principale propone le scelte della corsa singola (che poi diventa un torneo) e della corsa 1vs1, oltre alle impostazioni e al “come si gioca” che, di fatto, diventa il tutorial – scritto – del gioco.

Velocissimo, cafonissimo, esageratissimo
Una volta scesi in pista arriva la doccia fredda. Il gioco si presenta in una maniera ben poco lusinghiera, con una griglia di partenza composta dalle otto auto disponibili che si muovono in formazione verso la linea del traguardo, dalla quale parte la corsa vera e propria. Arriveremo alla fine in circa due minuti e mezzo, nei quali faremo tutto ciò che i giochi arcade ci hanno abituato a vedere nel corso della loro storia: salti esagerati, acrobazie oltre ogni limite immaginabile, scontri di qualunque tipo con oggetti di ogni origine, salite e discese, distruzioni e chi più ne ha più ne metta. Quello che all'inizio è caotico da capire, ma ben presto si riesce a inquadrare, è che si percorreranno due giri sulla stesso circuito. Il primo è la versione “vanilla”, cioè senza grandi sorprese, mentre nel secondo saranno disponibili scorciatoie, tagli, piccole deviazioni che non ci faranno mai risparmiare tempo ma ci rimetteranno esattamente da dove ci siamo separati dal gruppo.
Le auto sono equipaggiate con il nitro, con tre cariche totali, e durante la corsa potremo raccoglierne una manciata per potenziare o ricaricare quello che abbiamo in quel preciso momento. Sarà anche disponibile un potenziamento che permette di creare un'onda d'urto da sfruttare per demolire temporaneamente i compagni.
Sono presenti sei ambientazioni tra cui le Alpi Svizzere, Hong Kong e la Colombia ma nessuna di queste brilla per qualche particolare aspetto che la renda memorabile. Se completeremo tutte e sei le corse con una vittoria con la stessa auto, sbloccheremo la sua versione Furious, cioè una elaborazione del veicolo, equipaggiato con 10 cariche di nitro e qualche caratteristica di velocità e accelerazione migliore, di quel tanto che basta per poter migliorare di qualche secondo i tempi di gara.

Tecnicamente da dimenticare
Al netto di tutto questo, la realizzazione tecnica del gioco, seppur senza nessun calo di frame rate (e ci mancherebbe, su PlayStation 5), è arretrata di almeno tre generazioni. Possiamo essere piuttosto certi che un gioco del genere avrebbe potuto girare tranquillamente su PlayStation 2 (come certi capolavori dell'epoca hanno dimostrato) e questo non è un complimento. Il titolo è principalmente zoppo da un punto di vista della cura grafica, che è tristemente trasandata, trascurata in parte in nome forse del divertimento e di un certo sentimentalismo che i giochi arcade fanno risuonare nei cuori degli appassionati. Gli effetti grafici sono rozzi, trascurati e danno veramente la sensazione di “fatto perché di sì”, senza una reale volontà di cura dei dettagli.
Questo, unito al fatto che nella descrizione del gioco si citano “stile cinematografico”, “guida precisa” e “”miglior gioco arcade su console”, fa capire in maniera piuttosto netta che ci sia un forte scollamento tra quello che viene promesso e quello che invece è possibile giocare. Il gioco ha una scarsissima interattività generale e quello che succede in pista è completamente programmato per non essere mai di intralcio alla corsa, né è effettivamente sfruttabile qualche passaggio segreto o scorciatoia per ostacolare gli avversari. Su questo ha decisamente fatto scuola quel gran gioco che è stato Split Second, che ha reso le corse arcade veramente divertenti e ricche di emozioni.

Un “missione” da completare
Per terminare la missione prevista durante ogni specifica corsa è inutile affannarsi per tutto il minutaggio della gara, ma tutto si concentra negli ultimi secondi, in cui il conto alla rovescia degli ultimi secondi scandisce i momenti in cui utilizzare le tre cariche di nitro che – furbescamente – abbiamo tenuto da parte e quindi siamo pronti a utilizzare per sopravanzare le auto avversarie che sono sempre alle nostre calcagna. Il gioco dà una avvilente sensazione di impotenza e di incapacità di plasmare il destino della gara se non negli ultimissimi momenti, sentendosi di fatto passeggeri per il 95% del tempo e poter fare qualcosa solo nel rimanente 5%.
Un'altra caratteristica rivedibile è il comparto sonoro, nel quale avremo della musica a volume troppo alto sin dall'inizio (che è facilmente abbassabile, chiaramente) ma soprattutto un costante rumore di cambio marce senza soluzione di continuità. Questo significa che anche se saremo alla massima velocità dell'auto sentiremo il tipico rumore di cambio marcia, abbassamento dei giri, aumento dei giri motore, cambio marcia e così via, senza mai smettere. Trovo questo particolare dettaglio in grado di denotare la scarsa cura generale, per un prodotto che avrebbe avuto bisogno di più amore.
Il platino di Fast & Furious: Arcade Edition
La lista trofei di Fast & Furious: Arcade Edition è composta da diciannove coppe, divise tra due di bronzo, sette d'argento, nove d'oro e un prezioso Platino. Per la conquista di quest'ultimo sarà necessario completare tutte le corse con una vittoria, sbloccare la modalità estrema (vincendo due volte la stessa corsa) e rendendo disponibili tutte le auto Furious, cioè completando i tornei con ciascuna di queste. Nulla di difficile, il gioco si può Platinare in una manciata di ore, ma la qualità generale sarà il più grosso ostacolo al suo completamento.
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