Wreckreation – Recensione
Three Fields Entertainment è uno studio formato da veterani dei racing games che alle spalle ha diversi prodotti a tema arcade tra cui Dangerous Driving e Danger Zone 2. Lo spirito spaccone al massimo di questi giochi richiede un comparto solido e di alto livello, ma come si saranno adattati a una produzione ancora più ambiziosa come il loro ultimo titolo? Scopriamolo insieme nella recensione di Wreckreation.
Wreck cosa? Wreck chi?
Sarò onesto, la prima volta che ho sentito parlare di Wreckreation ero piuttosto convinto che ci sarebbe stato qualche richiamo al “Wreck” più famoso degli ultimi anni, ovverosia Wreckfest. Sfortunatamente così non è e questo è probabilmente anche uno dei motivi che potrebbe portare alla confusione di qualche giocatore meno informato, cioè pensare che Wreckreation sia in qualche modo uno spin-off del più famoso Wreckfest. Ma così non è e siamo anni luce distanti dal suo quasi omonimo.

Un po' Burnout, un po' Need for Speed
Wreckreation è un gioco che è molto facile e allo stesso tempo molto difficile definire. È un arcade racer con ampie capacità di personalizzazione dell'auto e del mondo in tempo reale, online e offline, ma che non ha una personalità così tanto presente quanto sarebbe necessario. Mi ha ricordato molto Need for Speed Rivals, ma senza la polizia, mi ha anche ricordato moltissimo Burnout Paradise, ma senza la città, mi ha ricordato Trackmania, ma senza le sue peculiarità. Wreckreation è un gioco che vorrebbe essere qualcuno, ma non riesce a essere nessuno e spreca clamorosamente tutto il potenziale in un gameplay noioso, un mondo esageratamente vasto e incredibilmente vuoto, una personalizzazione quasi totale dell'auto che però rimane confinato nella sua autoreferenzialità.
Potremo perderci sui lunghissimi rettilinei, zigzagando nel traffico e saltando da una parte all'altra della mappa tra le varie aree di parcheggio, partecipare alle tre tipologie si gare in croce che troveremo e poco altro. Potremo sì, costruire circuiti, rampe, giri della morte e chi più ne ha più ne metta, ma proposta in questo modo è solo noia aggiunta alla noia già presente a piene mani. È un peccato perché il gioco ha molto potenziale che potrebbe essere espresso in molti modi, ma allo stato attuale è solo un piattissimo gioco di guida che stanca dopo la prima mezz'ora di gioco e che non incentiva a fare nulla per impegnarsi e sbloccare le patenti mediante le corse.

Arcade fino al midollo
Le meccaniche di gioco sono piuttosto facili e intuibili: man mano che gireremo per la mappa scopriremo delle corse disponibili un po' ovunque. Sebbene queste siano di tre tipi (corsa da punto a punto, distruzione degli avversari e prova a tempo) e stanchino in fretta, saremo ricompensati mano a mano con auto sempre più veloci e prestazionali e nel contempo guadagneremo punti per le patenti. Ci saranno gare specifiche per certe auto, e quando alcune di queste auto verranno sbloccate non saranno immediatamente disponibili al parcheggio ma dovremo trovarle nel mondo, inseguirle e farle schiantare per ottenerne le chiavi.
Il modello di guida del gioco è ben fatto, divertente e velocissimo, soprattutto nelle gare punto a punto e quelle di distruzione degli avversari, ma lascia un po' interdetto il modo in cui si controlla l'auto in derapata, che non permette di sterzare verso la parte opposta per poter controllare meglio l'auto, obbligando la stessa a uscire dalla derapata. Se fosse stato possibile direzionare meglio il veicolo allora si sarebbe potuto sfruttare molto di più i lunghi curvoni che compongono alcune delle strade del gioco.

Mappa anonimamente vasta
A proposito di strade, il paesaggio è tristemente monotono e ripetitivo, passando tra sterminate foreste (e nemmeno così fitte), pianure e coste, qualche montagna messa lì perché di sì e pochissimo altro. Non c'è un insediamento urbano che sia uno, non c'è una minima variazione a quello che ho appena descritto. Il gioco viene presentato con un mappa di 400 km quadrati, che grossomodo è un quadrato di lato 20km, ma se i paesaggi sono tutti similari allora quale senso ha? Nessuno, evidentemente, e questo è uno dei motivi che porta ben presto alla noia più totale.
Il gioco permette di cambiare in tempo reale moltissime cose, come l'orario, il meteo, il traffico, l'auto, ma questo non è purtroppo sufficiente da solo a sostenere un gameplay che per quanto veloce e adrenalinico finisce in una bolla di sapone non appena ci si trova a vagare senza mete nel mondo di Wreckreation.

Sound impressionanti…
Un plauso fortissimo va fatto al direttore degli effetti sonori delle auto che ha fatto un lavoro magistrale, profondamente emozionante e realistico, senza assurdi cambi marcia o rumori inventati. Guidare è un piacere quasi esclusivamente uditivo ed è veramente diverso guidare una muscle car o una supersportiva recente.
…ma estetica rivedibile
Non altrettanto bene però è andata con la parte visiva. Seppur il livello grafico e tecnico sia di alto livello, quello che non capisco come sia potuto andare così male è il bilanciamento dei colori e il contrasto predefinito del gioco. Ci troveremo infatti tutte le alte luci (i bianchi, per capirsi) sparati a livelli molto elevati, arrivando a bruciare tutto ciò che è chiaro e quindi a perderne il dettaglio. Al contrario, i neri sono troppo scuri e andremo a perdere dettaglio anche lì, trovandosi in una condizione pessima per la vista e quasi fastidiosa.

Il Platino di Wreckreation
La lista trofei di Wreckreation è composta da 47 trofei, divisi in 31 di bronzo, 13 d'argento, 2 d'oro e un prezioso Platino. La conquista della coppa più importante non sarà troppo difficile dato che almeno la metà dei trofei verrà sbloccata nelle prime ore di gioco. Tra i più fastidiosi da ottenere ci sono quelli relativi alla scoperta dell'intera mappa di gioco, di vincere tutte le gare e poco altro, ma alla fine non c'è nulla di veramente difficile, è solo una questione di tempo.
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