Bob the Brick Breaker – Recensione Speedrun

Un intrepido capomastro è il protagonista di Bob the Brick Breaker, nonché della nostra nuova recensione Speedrun. Il titolo, sviluppato da Brainium Games, ha un incipit decisamente curioso, ma che rende l'idea di cosa aspettarsi. Con il solo ausilio di una trave di acciaio e una pallina, il carpentiere dovrà farsi largo tra blocchi e minacce, con un solo obiettivo. Quale sia però, non è dato saperlo.

Bob il Distruggitutto

Se siete giocatori con qualche capello bianco in testa avrete sicuramente ricordi del mitico Arkanoid, uno dei primissimi puzzle game pubblicati, diventato famoso grazie a un gameplay semplice ma coinvolgente derivato dal papà dei videogiochi, ossia Pong. L'obiettivo dei giocatori è quello di usare una barra per far rimbalzare una pallina contro dei blocchi, evitando che cada nel vuoto. Questo concetto semplice ma geniale è stato ripreso numerose volte e in varie forme, compresa la proposta di Bob the Brick Breaker.

Quella che era una nave spaziale viene sostituta da un muratore, con tanto di elmetto giallo protettivo e tuta con bretelle. Sulla testa tiene una putrella, che utilizza per far rimbalzare una pallina. Lo scopo di Bob, questo il nome del nostro manovale, è esattamente quello del titolo: rompere i blocchi. Non ci è dato sapere il motivo, solo che di tanto in tanto ci troveremo di fronte a robot e nemici da sconfiggere. Il tutto viene proposto con uno stile che richiama i cartoni degli anni Cinquanta, inserendo però una forte componente colorata.

Le modalità di gioco si dividono in single player e multiplayer, con la seconda che consente sia di cooperare con un amico, sia di sfidarlo per dimostrare la propria abilità. Il funzionamento, quale che sia la nostra scelta, rimane sempre lo stesso. Dovremo come detto utilizzare la trave in nostro possesso per far rimbalzare la pallina e distruggere blocchi di varie tipologie. Alcuni saranno rinforzati, altri esplosivi e così via. Il tutto cercando di abbattere minions e boss.

Il gameplay di Bob the Brick Breaker

Se avrete avuto modo di affrontare il già citato Arkanoid, saprete perfettamente come affrontare Bob the Brick Breaker. Una volta avviato il gioco ci troveremo di fronte a schemi pieni di blocchi da distruggere. Potremo premere un tasto per far staccare la pallina dalla trave e poi dovremo spostarci orizzontalmente per farla rimbalzare, evitando che cada nel vuoto. Di tanto in tanto, i blocchi distrutti faranno cadere dei bonus casuali da raccogliere. Otterremo colpi multipli, barriere e persino una pistola per sparare letali proiettili. Tutto rimane fedele alla tradizione, senza nascondere una certa mancanza d'inventiva.

I boss e i mostri sono quello che rende Bob the Brick Breaker un minimo variabile. Ci troveremo ad affrontare vari avversari, tutti con uno specifico pattern d'attacco. Solitamente, dovremo stordirne alcuni che continueranno a generare blocchi, ostacolandoci. Come se non bastasse, il terreno sotto i nostri piedi salirà periodicamente, rendendo al sfida più complessa. Terminate le vite andremo incontro a un game over e dovremo ripartire da zero.

Il gioco è tutto qui, eccezion fatta per la già citata modalità multiplayer. Nonostante la possibilità di sfidare e giocare in compagnia di un amico, il titolo di Brainium Games fatica davvero a decollare, senza lasciare mai nulla ai giocatori. Gli unici elementi che possiamo citare come elemento di pregio sono la generale fluidità del gioco e una grafica simpatica con richiami come detto ai cartoni animati degli anni Cinquanta.

Il Platino di Bob the Brick Breaker

La più grande attrattiva di Bob the Brick Breaker è sicuramente la sua lista trofei. Per ottenere uno scintillante Platino sarà infatti sufficiente giocare distruggendo un totale di 1000 blocchi, sconfiggendo il boss e alcuni robot e liberarsi di alcuni blocchi speciali. Tutto è molto lineare e basterà qualche partita per impratichirsi e riuscire senza problemi nell'impresa. In questo modo aggiungerete rapidamente alla vostra bacheca un nuovo, scintillante Platino.

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