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Squirrel

ha scritto una recensione su DiRT Rally 2.0

Cover DiRT Rally 2.0 per PS4

"Se senti l’auto perfettamente sotto controllo,

significa che non stai andando abbastanza forte".
Così parlò Colin McRae. Ed è anche questa la mia cosiddetta "stella polare" quando guido. Naturalmente sulla PS4 si intende.
DiRT Rally, dopo 10 anni circa di titoli rallystici assolutamente mediocri e non all'altezza dei loro predecessori e con questo mi riferisco ai WRC dei Milestone e della Kylotonn e i DiRT fino al 3, aveva riscattato nuovamente il genere facendomi ri-appassionare al rally e alle auto in generale. Finalmente avevamo tra le mani un gioco realmente simulativo, con una buona grafica e complessivamente ottimo, ma che purtroppo aveva una forte carenza di contenuti, visto il numero esiguo di rally e senza contare che era piuttosto difficoltoso giocare con il pad, a meno che non si ritoccava la sensibilità del volante dalle impostazioni.
Due anni dopo arriva DiRT Rally 2.0 (chiaro rimando a CMR 2.0 e che si nota in particolare nella steelbook) che lima il suo predecessore. Il comparto grafico e tecnico è notevolmente migliorato con modelli delle auto più rifiniti, interni di essi molto più curati, migliori texture, poligoni, animazioni, illuminazione, ombre e così via, anche se ancora non ci siamo. Il motore grafico infatti risulta oramai abbastanza datato e non riesce a reggere la concorrenza. Graficamente può tenere testa a un The Last of Us versione PS3 e non scherzo assolutamente, basta vedere la mediocre realizzazione degli alberi. Naturalmente il balzo grafico rispetto a DiRT Rally è notevole, ma non basta, vedi ancora la assolutamente pessima realizzazione degli spettatori. Il sonoro è stato ulteriormente rifinito e si avvicina molto alla realtà, basta confrontare il suono delle auto nel gioco con dei video nella vita reale su YouTube. Il modello di guida è improntato ulteriormente verso la simulazione, con una fisica migliorata molto dato che le auto adesso hanno davvero un loro "peso". Nel predecessore bastava un grammo di neve o un dislivello nel terreno, che l'auto sbandava e andava fuori strada in maniera assolutamente irrealistica. La diversificazione dei fondi è molto accentuata, specie con diverse condizioni atmosferiche; la fisica nell'asfalto invece continua a lasciare un tantino a desiderare visto che mi sembra ancora leggermente arcade. I danni sia estetici che meccanici sono migliorati notevolmente visto che rappresentavano uno dei punti deboli del precedente capitolo e sotto questo aspetto il gioco è molto più punitivo. DR 2.0 è soprattutto più pad-friendly, dato che quest'ultimo è molto più reattivo e non c'è più quell'odioso imput lag alla Killzone 2. Le telecamere di gioco (specie quelle interne) e dei replay sono state molto perfezionate, l'HUD contiene maggiori informazioni, il copilota e le sue note sono molto più precise anche se non comprendo appieno la scelta di affidare la sua voce a un doppiatore professionista, Matteo Zanotti, piuttosto che a un vero copilota come si faceva solitamente negli altri giochi di rally; non è la prima volta che succede visto che anche in CMR 4 c'era Scattorin come doppiatore del copilota. La carriera è abbastanza noiosa, dopo aver giocato con 3/4 auto e aver fatto i soliti 6 rally di fila con la stessa cazzo di auto vi gireranno le palle. Non sarebbero male delle cutscene, anche qualcosina alla NFS andrebbero benone, non chiedo mica la luna. Abbastanza carino invece ripercorrere la vita rallystica del vecchio Colin, con sfide diverse per ogni tappa e che non nascondo di preferire alla canonica carriera. Il numero delle auto è molto alto e non posso non dirvi l'emozione nel toccare vetture che non guidavo da tantissimi anni come la Subaru Impreza del '98 dal V-Rally 2, la Mitsubishi Lancer Evolution VI dal primo WRC del 2001 su PS2 o ancora la Skoda Fabia WRC e l'Audi Sport Quattro S1 E2 dal Rally Evolved. È assente il Pikes Peak, damn. Apprezzabile il tracciato di prova DiRT Fish, anche se questa feature era realizzata molto meglio in WRC Rally Evolved, stesso dicasi per le auto incidentate, anche se sono state una bella sorpresa che non mi aspettavo. In queste piccole cose, l'impronta dei ragazzi della ex Evolution Studios si vede tutta, visto che li hanno formalmente assorbiti nel 2016. Peccato per la palette grafica, preferivo quella del primo DR Rally dato che dava maggiormente quel feeling da gioco di guida simulativo. Complessivamente è il miglior gioco di rally dai tempi dei vecchi Colin McRae Rally e WRC della PS2, corregge le storture del predecessore con un modello di guida migliore e soprattutto con tantissimi contenuti visto l'elevato numero di rally e in particolare di auto. Continuo comunque a preferire DiRT Rally rispetto a questo nuovo capitolo, ma per motivi prettamente affettivi avendoci giocato per circa 150 ore e anche per le musiche dei replay in stile New Order. Adesso non ci resta che aspettare il WRC della Codemasters nel 2023, dato che F I N A L M E N T E la licenza ufficiale è nelle loro mani.

Squirrel

ha scritto una recensione su Mortal Kombat 11 Ultimate

Cover Mortal Kombat 11 Ultimate per PS4

Ci ri-siamo!

Dopo la delusione di MKX, MK11 riscatta nuovamente il brand come fece MK9. Una story mode, insieme a quella di Aftermath, che ho amato alla follia, Kripta piena di contenuti e in stile Shaolin Monks, gameplay "tecnico", un sacco di combo e special moves per i personaggi (adesso personalizzabili), comparto online più che buono. In sintesi uno dei migliori Mortal Kombat di sempre.

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