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Steto96

ha scritto una recensione su The Vanishing of Ethan Carter

Cover The Vanishing of Ethan Carter per PS4

Il Crimine Serpeggia, Paul Prospero Indaga

Sul finire dello scorso mese ho scoperto quel What Remains of Edith Finch che tanto mi ha fatto innamorare di sé al punto di voler subito recuperare altri titoli del genere, e il pensiero è corso subito a The Vanishing of Ethan Carter, del quale per l’appunto avevo già parlato quando ho scritto del titolo di cui poco più sopra. Come avevo già detto in quell'occasione, The Vanishing of Ethan Carter è stato il primo gioco a farmi interessare al genere all’apice della sua popolarità, ma dopo averlo finito non posso dire che le aspettative che avevo prima di avviare il titolo siano state ripagate in toto, e il motivo principale potrebbe essere proprio il mio amore per What Remains of Edith Finch. Per tutte le quattro orette spese per finire il gioco ho continuato a paragonare le due esperienze in modo quasi ossessivo e devo ammettere che, pur non essendo per niente un brutto gioco, The Vanishing of Ethan Carter non mi ha colpito tanto quanto il suo “rivale”, nonostante si stia parlando di giochi che, pur ricadendo sotto l’ombrello del genere walking simulator, hanno moltissime differenze che li separano.
The Vanishing of Ethan Carter ci mette nei panni del detective Paul Prospero, investigatore ora sulle tracce del giovanissimo Ethan Carter del titolo, scomparso nella pittoresca Red Creek Valley. Arrivato nella vallata, l’investigatore deve però fare i conti con numerosi altri misteri attorno a ciò che è accaduto al giovane prima di poter scoprire cosa davvero è successo al ragazzo. La storia prende anche moltissime derive paranormali che faranno felici gli amanti del genere, ancora di più i fan delle opere di Lovecraft.
Partiamo subito dall’altra grande protagonista del gioco: la Red Creek Valley offre una lunghissima serie di scorci davvero mozzafiato, da foreste a chiese, da costruzioni in pietra a spiagge sul gigantesco lago inquadrato dalla splendida cornice che andremo a esplorare gradualmente durante la nostra ricerca. La grafica è eccezionale e permette di poter godere di questi paesaggi al meglio e, perché no, fare un tour fotografico virtuale tra un mistero risolto e il prossimo.
L’ambientazione permette anche di affrontare i vari casi abbastanza liberamente, essendo perlopiù aperta all’esplorazione, anche se in fin dei conti c’è una certa linearità nel percorso e quindi questa possibilità un po’ perde di importanza. Il gameplay, prevedibilmente, si basa sull’esplorazione delle ambientazioni e sulla risoluzione di diversi enigmi abbastanza semplici, basati sulla ricostruzione delle varie “scene del crimine” disseminate in alcuni punti della vallata. Non si preoccupino coloro che non posseggano chissà quali abilità con i puzzle: nessuno dei vari rompicapo prevede un tasso di sfida così elevato e spesso è subito chiaro come risolvere il mistero, anche se questo non toglie che le meccaniche per risolvere i rompicapo non sono nulla di troppo originale e alla lunga si ripetono anche un poco. Ad ogni enigma risolto aggiungeremo un nuovo tassello della storia della famiglia di Ethan e della sua scomparsa, cercando di fare luce, infine, sul fato del ragazzo.
La trama aggiunge alla desolata ambientazione il giusto tocco di inquietudine che accompagna il giocatore fin dai primi passi, per poi arrivare a un finale che descrivere come sconvolgente è dire poco. Purtroppo non ho apprezzato la storia quanto ho apprezzato quella di What Remains of Edith Finch: la sceneggiatura di questo secondo titolo è scritta da una penna decisamente più abile. In più, nonostante entrambi i titoli spesso imbocchino la strada del fantastico per raccontare le proprie storie, quella di Ethan Carter mi è sembrata la meno densa in quanto a tematiche, andando anche verso una deriva assai astratta rispetto alla più concreta vicenda della famiglia Finch.
Il gioco non ha un platino e potete godervi l’esperienza senza problemi prima di sfruttare la possibilità di tornare indietro in qualsiasi punto della vallata per compiere le azioni necessarie per sbloccare alcune coppe legate a enigmi secondari.
The Vanishing of Ethan Carter è un gioco che sicuramente non manca nelle librerie di chi apprezza i walking simulator. Da parte mia devo dire di aver avuto piacere nell’esplorare la Red Creek Valley, ma di non essere stato sufficientemente colpito dalla narrazione del gioco, nonostante gli spunti interessanti e alcuni momenti di un certo impatto.