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Strappa18

ha scritto una recensione su Marvel's Spider-Man

Cover Marvel's Spider-Man per PS4

Un must per ogni amante dell'arrampicamuri

Finalmente un videogame che rende giustizia al personaggio Marvel più amato di sempre. Insomniac ha fatto centro con il suo Marvel's Spider-Man perché è stata in grado di osare rispettando gli altri media, di inventare qualcosa di nuovo pur pescando a piene mani da quanto già visto in passato, di unire un gameplay pressoché perfetto ad una trama originale e, cosa difficile, non banale. Non era scontato, soprattutto considerando la quantità di carne al fuoco e la sensibilità di chi poi fruisce del videogame, che non è solo e soltanto il seminostalgico che va avanti ripetendo ossessivamente che Tobey Maguire sia l'unico vero Spider-Man. Marvel's Spider-Man, con la sua trama semplice, con alti e bassi caratterizzati però da picchi di epicità invidiabili anche dal gigante videoludico del mondo dei supereroi Batman di Rocksteady, riesce a parlare anche agli appassionati della prima ora, a chi ha sempre seguito le gesta dell'arrampicamuri o ha anche solo sfiorato un fumetto una volta. È una storia scritta con passione e consapevolezza, punti a favore che salvano l'unico tasto dolente del comparto narrativo, cioè la scarsa caratterizzazione dei boss secondari. Ma, come già detto, la carne al fuoco era davvero tanta.
Il gameplay è semplicemente perfetto per come fa calare il giocatore nei panni di Spider-Man. Impossibile volersi spostare tramite viaggi rapidi, volteggiare per Manhattan è semplicemente una delle esperienze più liberatorie e fluide che si possano fare pad alla mano. Combattimenti adrenalinici e mai banali grazie alle tante mosse a disposizione, con nemici che al massimo livello di difficoltà danno non poco filo da torcere. Ancora una volta, un po' carente in quasi tutte le boss fight, spesso ripetitive e semplici da portare a termine. Inevitabile poi la scelta di un minimo di componente ruolistica, che si esplica con la scelta del costume (uno più bello dell'altro) e dei bonus associati.
A livello tecnico su una PS4 Pro, Marvel's Spider-Man si innalza su livelli elevati, distinguendosi in diverse fasi per lo stile fumettistico/cinematografico che porta chiunque all'utilizzo della modalità foto. Tante imprecisioni dovute evidentemente a delle scelte consapevoli, come gli interni degli edifici non coerenti da una finestra all'altra, le compenetrazioni poligonali o i modelli fin troppo ripetitivi degli NPC. Tutte cose che, appollaiati sulla cima del Chrysler Building con il tramonto alle spalle, non si noteranno minimamente.
Marvel's Spider-Man è il gioco che qualsiasi amante del personaggio ideato da Stan Lee e Steve Ditko dovrebbe avere, per i motivi elencati e per tanti altri da non scrivere per evitare di rovinare sorprese gradite. Che questa perla sia solo l'inizio di una saga fortunata o, perché no, di un vero e proprio Marvel Videogaming Universe.

Strappa18

ha scritto una recensione su Horizon Zero Dawn

Cover Horizon Zero Dawn per PS4

Avevo grandi aspettative su Horizon: Zero Dawn, attendevo la sua uscita fin dal suo annuncio ed ho quindi deciso di acquistarlo al day one. Non posso dire di sentirmi deluso dal lavoro di Guerrilla Games dato che comunque questo titolo mi ha intrattenuto e stupito per diverse ore, ma in tutta onestà mi aspettavo qualcosina di più.
Horizon: Zero Dawn ha luogo in un ipotetico futuro in cui, in seguito ad una catastrofe causata dalle macchine, gli umani hanno ricominciato a costruire la civiltà raggruppandosi in diverse tribù primitive. Ma gli uomini non sono soli in questo nuovo mondo: la Terra è infatti popolata anche dalle Macchine, esseri biomeccanici che hanno le sembianze di animali e che, dopo anni di tranquillità, cominciano a diventare sempre più aggressive a causa di un fenomeno chiamato "squilibrio". La protagonista del gioco è Aloy, una ragazza che, cresciuta come un'emarginata dalla sua tribù (i Nora), cerca di scoprire quale sia il suo passato sostenendo la Prova dei Nora, un rito di passaggio che le permetterà di unirsi alla sua gente. Ben presto Aloy scoprirà di essere destinata ad avere un ruolo fondamentale nell'imminente guerra contro le Macchine a causa di un suo misterioso legame con i Predecessori, gli evolutissimi antenati degli attuali esseri umani.
La trama principale ha delle premesse più che ottime: Aloy è immersa in un mondo vivo, con un background strutturato e particolare, diverso per ogni tribù che popola la Terra di Horizon: Zero Dawn. Dopo un inizio pirotecnico, però, la narrazione piano piano si sgonfia e perde di intensità, facendo inevitabilmente scemare un po' l'interesse del giocatore. È vero che la trama principale si risolleva un po' verso il finale, ma anch'esso è meno epico di quanto ci si aspettasse e non rende giustizia ad un paio di rivelazioni piazzate nella seconda metà del gioco che, nonostante siano un po' telefonate, costituiscono comunque svolte interessanti nella storia narrata. A non funzionare granché bene da questo punto di vista sono però soprattutto le missioni secondarie, poco coinvolgenti e spesso piuttosto banali.
Probabilmente, però, questo giudizio non positivo sulla trama è dovuto principalmente ad una carenza di gameplay. Nella narrazione è infatti quasi del tutto assente l'aspetto ruolistico: le (rare) scelte compiute da Aloy sono praticamente ininfluenti sullo svolgimento della trama, è totalmente assente un qualsiasi sistema di reputazione, si è molto lontani dai livelli stabiliti da altri GDR simili come i vari Mass Effect o The Witcher. D'altra parte, però, il combat system funziona piuttosto bene: le armi sono varie e permettono diversi approcci, mentre le Macchine hanno tutte caratteristiche differenti e ucciderle richiede inevitabilmente una conoscenza dei loro punti deboli peculiari. A smontare un po' un'impostazione di gameplay tutto sommato funzionante e divertente è però uno sviluppo delle abilità e dell'equipaggiamento di Aloy un po' sbilanciato che fa diventare ben presto la nostra eroina quasi invincibile.
Se c'è un aspetto su cui non si può assolutamente dire nulla a Guerrilla Games, quello è il comparto tecnico. A voler essere pignoli qualche calo di framerate capita, specie nelle sezioni a cavallo, ma nulla di ingestibile o che duri più di un secondo. Il mondo di Horizon: Zero Dawn lascia senza fiato per i dettagli, i colori, le animazioni di personaggi, Macchine e animali (a parte le volpi che hanno la coda di legno asd), i movimenti della vegetazione. È tutto creato ad opera d'arte ed è probabilmente il miglior risultato dal punto di vista tecnico che la mia console abbia mai visto, una gioia per gli occhi.
Purtroppo Horizon: Zero Dawn non è il capolavoro che ci si aspettava. Resta un bellissimo titolo, con un gameplay divertente, una grafica spaccamascella ed una trama originale. Ma no, non è un capolavoro.

Strappa18
Cover Dishonored: Definitive Edition per PS4

La redenzione(?) di un disonorato

Dishonored era uno dei tanti titoli che avevo perso nella scorsa gen; da amante dello stealth non potevo certo dirmi soddisfatto di questa mancanza, per cui alla prima occasione utile ho recuperato la Definitive Edition su PS4.
In Dishonored impersoniamo Corvo Attano, braccio destro dell'Imperatrice Kaldwin, l'amata regnante del fittizio mondo steampunk della città di Dunwall. Su Dunwall si è abbattuta una terribile peste, così l'Imperatrice decide di mandare Corvo alla ricerca di notizie nei regni limitrofi e di un'eventuale cura; Corvo torna a mani vuote e, giunto davanti alla sua imperatrice, la vede cadere vittima di un'imboscata. Il protagonista viene immediatamente accusato dell'omicidio dell'imperatrice e di complicità nel rapimento della figlia, Emily, finendo quindi in disonore; il compito di Corvo sarà quello di far luce su quanto accaduto realmente e ritrovare la scomparsa erede al trono.
La trama ha insomma un ottimo incipit e dei ritmi abbastanza sostenuti; nulla che ti tenga sulle spine per tutto il gioco, ma comunque mai noiosa. Il finale è forse un po' sbrigativo, ma a dir la verità io ho visto solo quello caos, quindi rimando ad una seconda run completamente stealth un giudizio complessivo in merito.
A proposito di stealth: il gameplay è la punta di diamante di questo titolo, ma la verità è che pur nascendo come uno stealth game Dishonored spinge moltissimo il giocatore ad uno stile di gioco più sfrontato. Ovviamente non sto dicendo di non averlo giocato cercando di nascondermi tra le ombre il più possibile, non fraintendetemi; è che la spettacolarità e la varietà dei poteri a disposizione di Corvo sono fin troppo succulenti per non essere sfruttati appieno compiendo uccisioni spettacolari, magari concatenando le varie abilità tra loro. Difficile resistere alla tentazione di rallentare il tempo, colpire un paio di nemici con la balestra, possederne un altro e metterlo sulla traiettoria del colpo sparato da un altro ancora per poi portarsi alle spalle di quest'ultimo con la traslazione e finirlo con la spada. Una goduria infinita.
Ciò non toglie ovviamente che il level design dei vari livelli sia concepito per fornire al giocatore diversi approcci, tra cui quello completamente stealth; level design che definire encomiabile è dir poco.
Dal punto di vista tecnico il lavoro di remaster non fa gridare al miracolo, ma tutto sommato funziona bene e senza intoppi, se si vuole ignorare la compenetrazione di un cadavere con una scala che ho notato nel secondo capitolo. Lo stile steampunk delle ambientazioni è riuscito alla grande e rende perfettamente un senso di opulenza misto alla decadenza dovuta al morbo.
Insomma, Dishonored è un ottimo gioco sia che venga giocato in stealth che all'assalto(o quasi). Consiglio vivamente l'acquisto di questa versione a chi come me non ha mai avuto modo di provarlo, anche perché sono inclusi i DLC.

Strappa18

ha scritto una recensione su Ratchet & Clank

Cover Ratchet & Clank per PS4

AZlONE! GADGET! ALIENI SVITATI!

Anni e anni dopo aver giocato per l'ultima volta un Ratchet & Clank finalmente torno a mettere le mani su un'avventura del caro vecchio lombax e del suo compagno robotico. Si tratta di un remake del primo titolo e, dal momento che è passato così tanto tempo da quando l'ho giocato, mi è risultato praticamente impossibile fare un confronto tra i due giochi; cosa da un lato negativa, perché probabilmente mi sono perso tutti i riferimenti al titolo PS2, ma da un altro lato positiva, perché mi ha permesso di vivere questa avventura come se fosse la prima volta.
I protagonisti della trama sono i conosciutissimi Ratchet, un lombax abilissimo nell'assemblare gadget e marchingegni elettrici, e Clank, un "robodifetto" creato per sbaglio dalla fabbrica di robot del malvagio Presidente Drek. I due amici uniranno le forze per contrastare i piani di Drek e del Dottor Nefarious, decisi a creare il pianeta perfetto partendo dalla distruzione degli altri pianeti della galassia. Nella loro avventura i due protagonisti si uniranno all'unità speciale a difesa della galassia, i Ranger Galattici, capitanati dal leggendario Capitano Qwark. La narrazione consiste in un gigantesco flashback di Qwark che, in prigione, racconta le avventure di Ratchet e Clank ad un altro detenuto; proprio questo consente agli sviluppatori di inserire durante tutto il gioco i divertenti commenti del Capitano, che funge da narratore e da "suggeritore" quando il giocatore non sa come proseguire(cosa che capiterà se non mai, piuttosto raramente). Le caratteristiche principali della narrazione di R&C sono l'ironia e le situazioni al limite dell'assurdo, fattori che permettono di rendere sempre interessanti anche i filmati d'intermezzo, mai scontati e sempre divertenti.
Il gameplay è la punta di diamante di questo titolo, grazie all'enorme varietà di armi e gadget a disposizione e alla frenesia degli scontri contro i nemici; non mancano neanche le varianti, come le sezioni in cui ci troviamo ad impersonare il solo Clank o le gare di Hoverboard. In generale, grazie ad un progressivo sviluppo della potenza delle armi da un lato e della quantità di nemici dall'altro, il divertimento non viene mai a mancare; purtroppo, anche al livello massimo di difficoltà molto presto arriva il momento in cui le armi diventano decisamente troppo potenti rispetto ai nemici, cosa che va a determinare quello che è probabilmente l'unico difetto evidente del gioco: un gameplay spesso troppo sbilanciato in favore del giocatore.
Dal punto di vista tecnico Ratchet & Clank è ineccepibile, un vero gioiellino. Le battaglie sono delle esplosioni di colori e non ho mai riscontrato un calo di frame rate evidente nonostante la quantità di oggetti presenti a schermo; i filmati d'intermezzo in computer grafica, poi, sono ancora più belli e ben fatti. Niente da dire neanche per quanto riguarda il sonoro.
Ratchet & Clank è un ottimo titolo, apprezzabile sia da chi non ha mai giocato gli originali sia da chi è fan di vecchia data. Straconsigliato a chi vuole farsi due risate sparando razzi Predator in faccia ai Blarg.

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