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talos89

ha scritto una recensione su Outlast

Cover Outlast per Xbox One

Review outlast microsoft xbox one s

Software house : Red Barrels
Publischer : Red Barrels
Data d’uscita: Microsoft Windows:
Europa/Nord America 4 settembre 2013

PlayStation 4:
Nord America 4 febbraio 2014, Europa 5 febbraio 2014
Xbox One:
Europa 19 giugno 2014
Mac, Linux:
Europa 31 marzo 2015
Nintendo Switch:
Europa 27 febbraio 2017
Piattaforme: Microsoft Windows, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch
Serie: Outlast
Dlc: si (Outlast: Whistleblower)
Genere: Avventura dinamica /Survaivor horror.
Tema: horror psicologico
Modalità di gioco: single player
Motore grafico : Unreal Engine
Distribuzione: Fisica/ digitale( Steam, xbox live playstation network)
Pegi : 18
Patlato : Inglese
Testi: italiano
Piattaforma giocata: Microsoft xbox one s
Pregi: Atmosfera impareggiabile/ il gioco vi tiene in tensione per tutto il tempo/ la trama parte in maniera banale ma si evolve alla grande ed’ è ben raccontata/ comparto audio eccellente vi metterà i brividi/ ottime idee nel gameplay./ violento e spietato non ha nulla a che fare con gli horror a cui ci hanno abituato.
Difetti: Grafica per nulla next gen( ormai current gen)/ un po’ troppo lineare/ alle volte non i capisce dove andare nelle sezioni al buio./ rigiocabilità bassa.
Grafica: Il punto debole della produzione, per nulla next gen, ma fa il suo dovere il buio aiuta molto a mascherare l’aspetto grafico , la grafica risulta sporca e sgranata, a livello artistico il gioco è buono, l’ ambientazione è superba ed’ aiuta molto nel immersione del gioco, gli scenari sono sporchi e malsani ispirano morte e disperazione al solo sguardo, il design dei mostri è buono, nulla di rivoluzionario, ma sono ben realizzati, a livello tecnico nulla di grave da segnalare, nel complesso la grafica è buona a livello artistico ma per nulla in quello grafico dove è appena sufficiente ma in un gioco del genere avere il graficone non è per nulla necessario. Il comparto sonoro è veramente da brivido, veramente eccellente, buono il doppiaggio.
Trama: Sembra banale e sa di già visto, ma nel complesso è buona e sapientemente narrata, scontata all’inizio ma poi prende dei risvolti interessanti, scendendo nel dettaglio e senza spoiler: La storia è ambientata nel presente in un ospedale psichiatrico sperduto nelle montagne del Colorado negli Stati Uniti d'America. il protagonista è Miles Upshur, un giornalista freelance che, dopo aver ricevuto una e-mail da un misterioso whistleblower riguardo al manicomio di Mount Massive, decide di indagare sui fatti che accadono in questo luogo per portare alla luce la verità. Una volta entrato nella struttura, Miles capisce che l'atmosfera non è delle migliori: gente morta, sangue ovunque e non vi è traccia di personale in vita. Si troverà sulla strada dei pazienti chiaramente fuori di testa o impauriti da una presenza invisibile che loro chiamano Walrider. Dopo aver iniziato a girovagare per il manicomio, Miles incontra un agente della SWAT in fin di vita che gli dice di scappare dal Walrider poiché è impossibile sconfiggerlo. Miles capisce che è meglio scappare dalla struttura ma incontra il primo nemico, Chris Walker, che lo scaraventerà nell'atrio del manicomio. Preso dal panico, Miles prova ad uscire ma sfortunatamente, un paziente vestito da prete, Padre Martin, lo droga e lo porta nei sotterranei del manicomio spiegandogli che vuole fare di lui un "apostolo" messaggero per rivelare al mondo la presenza del Walrider. Sempre aiutato dal prete e inseguito da Chris, Miles prosegue nel manicomio.
Gameplay: La parte migliore della produzione, nulla di particolarmente innovativo, ma alcune idee di game design sono particolarmente riuscite, outlast è un’avventura dinamica in prima persona che fa parte del sottogenere dei survival horror con marcati elementi stealth, in outlast non potrete affrontar ei nemici ma potete solo scappare e nascondervi, la vostra unica arma se cosi si può considerare, è una videocamera armata di infrarossi che vi servirà a guardare al buio, le fasi al buio sono la parte principale del gameplay ansiogene e piene di tensione, su questo outlast fa veramente centro, tiene in tensione per tutta l’avventura, naturalmente la funzione infrarossi della telecamera fa scendere drasticamente il livello delle batterie che sono sparse per tutto il manicomio, raramente mi sono trovato a corto di batterie durante l’ avventura, ma esse vanno usate minuziosamente, altra parte fondamentale del gameplay sono le fasi stealth, che risultano ben realizzate vi metteranno una tensione non da poco, difficili ma mai veramente frustranti, l’ ia nemica è ben realizzata, il gioco è crudo è violento nulla a che vedere con gli horror a cui ci hanno abituato in questi anni.
Longevità: Per molti dura poco, per me dura il giusto ci ho messo poco più di 8 ore ma solitamente quando gioco a giochi del genere mi piace controllare ogni singola stanza a caccia di file, ma se andate spediti ce en mettete anche 6, al rigiocabblità è praticamente nulla, non c’ è un solo motivo valido per rigiocarlo, l’ unico è quello di rigiocarlo ad’ incubo.
Commento Finale:
Outlast è un gioco che ha fatto parlare di se per anni, grazie alla sua brutalità e al suo gameplay che si differenzia da altri giochi del genere, un gameplay per nulla innovativo visto che per primo clock tower e poi giochi come Amensia e penumbra hanno implementato è reso famoso questo sistema di gameplay, un gameplay che nonostante sia ripetitivo non annoia quasi mai il giocatore grazie ad’ un sapiente bilanciamento, outlast comunque ha qualcosa in più rispetto ai sui illustri predecessori qualcosa che lo distingue da mille horror tutti uguali fra di loro, “l’atmosfera”. Un’atmosfera malsana malata putrida e sanguinolenta, e anche qualche piccola innovazione del gameplay, ma l’ atmosfera in primis e l’ambientazione sono il pregio maggiore del gioco, è vero nei film horror l’ ambientazione del manicomio è stata abusata all’ infinito, ma i ragazzi di Red Barrels hanno realizzato un’ ambientazione da brividi. Il gioco non è esente da difetti, del resto per me non esistono giochi perfetti, la grafica non è per nulla next gen, e alcune sezioni sono snervanti non per la difficoltà ma perché non si vede nulla, la campagna troppo lineare e non invoglia più di tanto all’esplorazione visto che gli unici collezionabili sono solo dei documenti che si chiariscono la storia ma non servono più di tanto, va detto anche che il gioco non è per nulla riggiocabile a meno chè vogliate riaffrontare l’ avventura ad’ incubo, comunque gioco consigliato a tutti gli amanti dei giochi horror, erano anni che un horror non mi teneva cosi in tensione, l’ ultimo è stato il primo dead space.
“LODEVOLE”