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Su The Corner of Art History

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Maelstorm

ha pubblicato un'immagine nell'album Arte Contemporanea

La Condizione umana è un dipinto di Renè Magritte del 1933 conservato alla National Gallery of Art di Washington D.C.

Artista belga tra i più importanti del surrealismo assieme a Salvador Dalì e Max Ernst, Magritte dipinge quest'opera curiosamente nello stesso anno in cui Hitler prende il potere in Germania.

Ci parla di questo dipinto l'artista stesso dicendoci: "Misi di fronte a una finestra, vista dall’interno d’una stanza, un quadro che rappresentava esattamente la parte di paesaggio nascosta alla vista del quadro. Quindi l’albero rappresentato nel quadro nascondeva alla vista l’albero vero dietro di esso, fuori della stanza. Esso esisteva per lo spettatore, per così dire, simultaneamente nella sua mente, come dentro la stanza nel quadro, e fuori nel paesaggio reale. Ed è così che vediamo il mondo: lo vediamo come al di fuori di noi anche se è solo d’una rappresentazione mentale di esso che facciamo esperienza dentro di noi"

Magritte con questo dipinto abbandona la tendenza surrealista all’esplorazione per intraprendere un percorso di conoscenza della realtà oltre l’apparenza immediata, di una realtà contraddittoria e paradossale. Il senso di straniamento che lo spettatore prova davanti ai suoi dipinti è amplificato dalla tecnica pittorica fotografica del pittore.

L'artisti dunque rappresenta una tela su un cavalletto davanti una finestra. La tela rappresenta lo stesso paesaggio retrostante, ma contemporaneamente lo nasconde parzialmente.

Il risultato è una perfetta continuità con la porzione di paesaggio rimasta visibile attraverso la finestra. Soltanto il bordo della tela ci segnala l’esistenza di una differenza tra la superficie della tela e il paesaggio. Parliamo quindi di un perfetto esempio di "Quadro nel Quadro" esattamente come il teatro nel teatro di pirandelliana memoria.