Tiagriel74 a proposito di The Last of Us Part II
É evidente come questo sia IL GIOCO.
Da tutte le recensioni si evince l'obiettivo finalmente raggiunto ( e io lo inseguivo da Anni ) di un gioco che rappresenti la perfetta sintesi tra strette esigenze narrative e libertà interpretativa del gameplay. Il tutto impreziosito da una sfida di alto livello, e comunque del tutto adattabile alle proprie voglie e capacità.
Ecco, queste tre caratteristiche, non le abbiamo sostanzialmente MAI viste in nessun gioco, almeno per quanto riguarda le ultime 2 generazioni.
Laddove il gioco era lineare, per seguire le traiettorie del racconto, il gameplay risultava spesso scriptato, o comunque poco responsivo; laddove il mondo di gioco era enorme e liberamente esplorabile, la noia e la dispersività regnavano spesso sovrane, sfarinandosi in missioni secondarie insipide e inutili ai fini della progressione narrativa.
Infine, in troppi giochi abbiamo visto IA e livello di sfida davvero risibili.
Ecco, sembra che TLOU parte 2 spazzi finalmente via tutto questo in un sol colpo, grazie a un illuminante “buon senso” nella costruzione di un videogioco, oltre a capacità e risorse produttive fuori dal comune.
Finalmente, finalmente abbiamo un gioco che non sacrifica nulla sull'altare di nulla. C'è ricchezza, anzi opulenza narrativa, senza che questo comprometta una stilla di gameplay, qui quantomai ricco, stratificato, e anche splendidamente Libero; all'interno di un mondo grande ma non inutilmente dispersivo, vuoto, sfiancante.
Naughty Dog è lo stato dell'arte del Videogioco, e fa tesoro con umiltà e passione dei suoi stessi errori, commessi soprattutto in Uncharted; proprio in quel ( grande ) gioco, vivevamo gli sbilanciamenti e le disfasie tra narrazione, linearità eccessiva e gameplay semplicistico ( per quanto sempre più rifinito e raffinato nel tempo, fino all’esplosione qualitativa degli ultimi due capitoli, che avevano pure alzato l'asticella della sfida ).
Grazie Naughty Dog, grazie di insegnarci a non sedersi mai sugli allori, per puntare sempre dritti verso gli apici più impervi e appaganti dell'ambizione.
Una lezione di umiltà e al contempo ossessione artistica, di valore ormai rarissimo e per questo più prezioso.
