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Schiaff'em up

Finalmente, dopo più di 20 anni, riesco a finire Streets of Rage.
Un crescendo di calci, pugni e ginocchiate in faccia.

Uno dei Beat'em Up più belli di sempre.

Unfair come poche cose in alcune zone ma comunque non impossibile.

Final Fantasy VII, o quasi.

Le preoccupazioni sono tante sul futuro di questo remake. Le aspettative erano altissime e sono state rispettate.
Cambio di focus tra Sakaguchi a Nomura, la cosa più dura da mandar giù.

Nel 1997 ci è stata fornita un'opera che parlava della lotta dell'uomo contro l'uomo (Avalanche VS Shinra) e della ribellione della natura, che pur di salvare il pianeta sterminerebbe la razza umana (Sephiroth). Un fantasy MOLTO reale.

In questo remake, fedele per 17 capitoli su 18 (ci è andata anche troppo bene) si sente in pieno il mood di tutto l'universo narrativo. Ci sono le evidenze di ciò che fanno i protagonisti a Midgar, sono calcate perfettamente le personalità di tutti i personaggi, alcuni sono stati ulteriormente ampliati.

Le musiche sono un qualcosa di impensabile, vengono riprodotti e ricampionati i battle theme in maniera magistrale.
In base alla situazione possiamo sentire Those Who Fight in 10 versioni diverse, per non parlare di One Winged Angel che viene riproposta con un mashup finale, dritta sui denti.

Non me la sento di dire "peccato per il finale", perchè tutto sommato mi è piaciuto, e anche se questo fosse un unico capitolo forse andrebbe bene anche così.

Mi ha lasciato molto interdetto però, perché cambia completamente la visione del gioco passando da terrena e reale a eterea e filosofica, fin troppo kingdomheartsiana.

Per me è un 9/10, ma non sono un recensore, quindi è carta per culo questa.

Sciaoz

Roguevania in cellule - forse il migliore

Dead Cells porta ai massimi livelli il genere bilanciando perfettamente il desiderio di far piazza pulita nel livello e andare spediti ignorando tutto e tutti per ottenere cellule aggiuntive.

Motion Twin continua a lavorarci, a fornire supporto e contenuti aggiuntivi, persistendo nel fixare ogni minima cosa trovata anche se si fa davvero fatica a trovare uno smacco o una sbavatura.

Dead Cells pone il giocatore davanti ad un mondo autogenerato per il 50% e ben definito e congeniato per il restante.

La curva della difficoltà è costante perchè man mano che apprendiamo nuove armi, sblocchiamo nuove rune e diventiamo più abili, il gioco ci posiziona davanti nuovi pericoli che non sono risultano essere per fortuna dei semplici re-skin.

Ogni nemico ha le sue debolezze e un modo diverso per batterlo.

Le armi vengono sbloccate tramite blueprint ed è possibile trovarle in maniera "apparentemente" randomica durante il gioco.

Avrei tantissime altre cose da dire a riguardo, ma non scrivo recensioni, quindi cacciate fuori una ventina di dollah e giocatevi sto capolavoro!

Uno di quei giochi che con un'unica frase dice tutto!
Le sfide sono abbastanza lineari e il gioco si finisce in meno di un'ora con un po' di impegno.

Unica pecca, la longevità.