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Vash

ha scritto una recensione su The Bookwalker: Thief of Tales

Cover The Bookwalker: Thief of Tales per Xbox Series X|S

Coinvolgente!

The Bookwalker è un “piccolo” prodotto che mi ha catturato subito per lo stile scelto, sia visivo che contenutistico. Non resta inquadrato in un unico genere, ma miscela bene avventura grafica, puzzle game e “walking simulator”, con un combat system a turni molto basilare.
Il cuore del gioco è la sua narrativa, ci troveremo infatti in una realtà distopica dove la quotidianità sottostà ad un imprecisato regime e i libri e i racconti sono una reale altra dimensione, dove è possibile entrare e se dotati di certi poteri, interagire e alterare quella realtà. Impersoneremo uno scrittore, un biblionauta che a causa di scelte personali è stato privato della possibilità di scrivere ancora, condannato da una polizia ed un tribunale speciale a 30 anni di manette. Si ritrova così a scendere a patti con il collezionista, una figura misteriosa che vuole sfruttare i poteri dello scrittore per recuperare da vari libri iconici manufatti di valore inestimabile, in cambio darà la libertà al nostro protagonista.
Il gioco si divide in un sezioni alternate, una in prima persona in cui vivremo la realtà del nostro scrittore e una in cui tramite visuale isometrica saremo sempre lui, ma all’interno del romanzi. Ci troveremo quindi a esplorare mondi letterari, interagire con i personaggi che lo compongono, risolvere enigmi, affrontare basilari combattimenti a turni con uomini e creature ideati dagli autori dei vari libri alla ricerca dei manufatti che ci saranno stati commissionati.
Il gioco dura il giusto, non è annacquato da mini giochi o attività di sorta e il ritmo è sempre adeguato. Ogni libro ci mette davanti a scenari originali e la trama principale e le rispettive sottotrame nonostante qualche clichè sono belle, godibili e ben scritte. Alcuni passaggi ricordano molto i vecchi “librogame”, con belle descrizioni della situazione che stiamo vivendo, le emozioni dei personaggi e soprattutto i commenti di un fondamentale accompagnatore che aiuteranno ad affrontare al meglio le scelte multiple nei tanti dialoghi che ci troveremo davanti. Scelte che portano a risolvere o ad allungare le nostre azioni per arrivare all’obbiettivo.
Le uniche critiche che mi sento di fare riguardano un comparto tecnico che risulta molto basilare, specialmente le sezioni in prima persona non hanno visivamente niente che le alzino dalla sufficienza, diversa invece la parte ambientata nei romanzi ma che non presenta negli effetti grafici particolari, illuminazione o ombre efficaci. Personalmente ho apprezzato moltissimo lo stile dei disegni, ma sicuramente poteva essere più d’impatto.
Difetto più pesante se vogliamo è forse una reale mancanza di diramazione della trama, non ho avuto modo di rigiocare tutto il titolo con scelte diverse da quelle fatte nella run, ma ho ripetuto per scrupolo un paio di sezioni e bene o male, con solo qualche lieve differenza si è sempre arrivati allo stesso punto. Visto che la narrazione è il fulcro del titolo, mi sarei aspettato più cura per questo aspetto.

Per chiudere mi sono divertito e immedesimato molto nell’avventura del nostro scrittore grazie ad un’ottima scrittura del gioco, l’ho trovato originale quanto basta per andare oltre ai difetti citati.
Lo si trova nel pass e credo sinceramente possa far passare piacevolmente le 5/6 ore che servono per arrivare alla fine.

7.5

Voto assegnato da Vash
Media utenti: 7.3

Vash

ha scritto una recensione su TOEM

Cover TOEM per PS5

Fotografi in erba

Toem è stata una sorpresa, da non appassionato della photo mode nei videogiochi, mi sono ritrovato ad andare in giro a fotografare ogni dettaglio ed ogni cosa che catturasse la mia attenzione, a farmi selfie con personaggi strampalati in un mondo splendido che unisce la struttura 3D delle mappe, con sagome bidimensionali simpatiche e disegnate in modo originale.
Lo stile è un misto di già visto e di originale che fa apprezzare ogni istante della breve avventura. Il nostro protagonista è un ragazzino che decide di avventurarsi per il mondo, col benestare della nonna, armato solo di una macchina fotografica.
Visiteremo poche ambientazioni ma ben diversificate, incontreremo un sacco di personaggi che ci chiederanno una mano per risolvere situazioni tutte diverse e averli aiutati ci ricompenserà con un timbro da aggiungere alla nostra tessera dell’autobus, timbri necessari per raggiungere le successive località.
Le richieste che andremo a soddisfare si traducono spesso nel trovare dei soggetti o oggetti specifici in giro per la mappa e fotografarli semplicemente , altre volte le situazioni saranno appena più complicate, ma non esiste una vera difficoltà, semplicemente a volte bisognerà ragionare un pelo di più sulle frasi che ci vengono dette e risolvere dei semplici enigmi.
Le situazioni però hanno una tale varietà da essere un vero piacere, passeremo dal recuperare il cappello di un pirata in fondo al mare, al cercare di fotografare un mostro misterioso nella foresta, al rendere felice un cittadino compulsivo ad aiutare un venditore di hot dog ad avere più clienti. Particolarmente divertenti sono alcuni misteri da risolvere con una componente sovrannaturale e addirittura extraterrestre. È presente anche un piccolo inventario visto che troveremo e riceveremo oggetti e vestiti utili e necessari da avere per avanzare nell’avventura.
Il punto di forza è la semplicità della struttura, unita ai tanti dettagli che caratterizzano personaggi e situazioni e ovviamente alla cura data ad ogni aspetto del gioco (per esempio la macchina fotografica guadagna gadget e filtri), un viaggio di formazione che avrebbe giovato di una modalità “difficile” per aumentarne la longevità e dare una sfida maggiore ad enigmi altrimenti di base molto semplici.
Purtroppo non è tradotto in italiano, ma è un inglese molto semplice che non dovrebbe dare difficoltà.
Peccato non ci sia su ps4 (e mi pare manchi addirittura su xbox), presente invece su ps5, switch, pc e mac.

Vash

ha scritto una recensione su Somerville

Cover Somerville per Xbox Series X|S

Un vero peccato.

Attirato dall’uscita sul gamepass e conoscendo i precedenti lavori (limbo ed inside) mi sono lanciato in quest’avventura pieno di aspettative.
Lo stile grafico e la messa in scena mi hanno subito incuriosito e in pochi minuti ci si ritrova dentro una versione alternativa de “la guerra dei mondi” dove impersonando un padre di famiglia separato dai suoi cari siamo chiamati a restare vivi muovendoci all’interno di un mondo in guerra.
Non esiste inventario, non esiste hud, non esistono dialoghi o testi, solo un paio di suggerimenti a schermo per farci capire come dovremo agire all’interno della storia. Perché questo è Somerville, una storia narrata dagli avvenimenti che vedremo e vivremo a schermo. Per avanzare dovremo di base risolvere enigmi ambientali sfruttando poteri guadagnati subito dopo l’incipit. Attraversare ambienti molto evocativi e sfuggire al nemico.
La storia è il punto focale del gioco, con un finale tutto da decifrare e lasciato aperto ad interpretazioni. Il gameplay è invece il principale problema. Oltre ad una certa ripetitività delle meccaniche e semplicità degli enigmi, tutto sa di già visto. L’idea e la resa visiva dei poteri è molto carina, ma le situazioni proposte sono troppo poche per risultare stimolanti. L’esplorazione degli ambienti è inutile in quanto non esiste interazione se non con la leva o il pulsante che ci permetteranno di attivare un meccanismo, ci troviamo quindi ad avanzare per un unica strada. Il tutto condito da controlli imprecisi, continue compenetrazioni ed una poca chiarezza diffusa. Forse colpa dei controlli o della camera di gioco troppo lontana, ma nonostante la linearità dei livelli, a volte risulta difficile capire dov’è quell interazione che stiamo cercando, rendendo certe sezioni frustranti e basta.
Il finale è stato poi per me la nota dolente. Dopo un’ avventura con pochi cambi di ritmo, tutto sembra finalmente cambiare marcia, ma anziché evolvere, il gioco perde tutti i suoi meccanismi, fa avanzare il giocatore attraverso lo stesso scenario tot volte (per raccontare sempre un qualcosa, certamente) e conclude il tutto inserendo e non spiegando elementi prima nemmeno accennati.

Un vero peccato vedere un qualcosa di così potenzialmente ispirato, sprecato in questo modo.

Per stile e atmosfera meriterebbe davvero molto e per le 3/4 ore che richiede, ritengo vada giocato. La realizzazione tecnica però, soprattutto per la sua realtà così breve e stilizzata, non raggiunge per me la sufficienza.

Vash

ha scritto una recensione su FAR: Changing Tides

Cover FAR: Changing Tides per Xbox Series X|S

Splendido nella sua semplicità.

Attirato dallo stile e dal concept mi sono trovato davanti una piccola opera davvero speciale.
Di base è un puzzle game con minime sezioni esplorative e una più corposa componente survival.
Ci si trova a dover attraversare distese di acqua senza mai incontrare anima viva, se non qualche animale, in mezzo a rovine e strutture abbandonate pilotando la nostra nave.
I semplici enigmi servono per superare barriere e liberarci la strada, fino a riattivare strutture. La fase di navigazione ci mette di fronte ad ostacoli, gestione delle risorse e attenzione alla navigazione che man mano che procediamo, si sviluppa anche sotto al livello delle acque.
Graficamente minimale, ma con uno stile che mi ha catturato, componente sonora e suono ambientale coinvolgente. Il gameplay poteva essere più stratificato, ma restando nella sua semplicità ci si trova davanti un prodotto ben confezionato, qualche sporadico problema con la precisione dei controlli, nei salti o nello spostamento degli oggetti non sono un reale problema.
Come spesso accade nei giochi che devono solo fare una cosa, ma farla bene, straconsiglio questo giochino che saprà catturarvi nelle sue atmosfere per un 3 ore circa.

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