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ZF.ambercars

ha pubblicato un'immagine nell'album Stuff I like riguardante The Stanley Parable

Davey è un ragazzo con il sogno di diventare programmatore per Valve, ma per ora insieme ad un amico studia di giorno e programma la notte.

In The Stanley Parable giochiamo nel ruolo di Stanley, un impiegato che si sveglia nel suo ufficio. L'intero edificio è vuoto. Il narratore suggerisce: ci siamo forse persi la circolare di convocazione di una riunione? Davey sa che istintivamente saremo portati a seguire le parole ed i suggerimenti della voce fuori campo, finché...

Finchè la natura umana non ci porta a disobbedire. All'inizio è divertente, il narratore si scoccia, sbuffa, fa battute. Poi si arrabbia davvero, e ci chiude il gioco. Ci sposta da una stanza all'altra, ci chiude le uscite. Si arrabbia fino a spingerci a far lanciare Stanley dalla tromba delle scale per uscire dal gioco, ripetutamente, finché il narratore decide che è ora per Stanley di morire. "Capisco. Preferisci morire che starmi a sentire."
Uno scontro, uno stallo: il narratore ha Stanley in pugno, ma Stanley ha in pugno il narratore. Cosa sono io senza te? Cosa fa il narratore se Stanley non si muove? Che cosa fa Stanley se il narratore gli sigilla le porte?

Questo gioco gratuito, con 19 finali diversi interconnessi tra loro, ha raggiunto 90mila download in due settimane nel 2013.

Bene, Davey Wreden ne ha fatta un'altra delle sue. Oggi, quinto anniversario della pubblicazione di The Stanley Parable, per chi non ci ha mai più giocato da allora si è sbloccato un ulteriore finale.
L'unico modo per ottenerlo è NON APRIRE IL GIOCO PER CINQUE ANNI.

Se questa non è Arte. Se questo non è mandare un messaggio, fare uno statement, essere Artisti veri del Game Design. Essere in dialogo continuo con il giocatore, non permettergli un monologo narcisista ma creare uno scambio fruttuoso e personale con lui, in uno scambio di idee e di concetti a cui non puoi rimanere indifferente.