DovahSkin ha scritto una recensione su Assassin's Creed: Brotherhood
Dove Portano Tutte le Strade
Ci tengo a fare una precisazione prima di aprire il sipario. Il primo capitolo, che ho recensito la volta passata, resta un capolavoro senza tempo per me, anche se dalle mie affermazioni poteva non trasparire. Questa recensione la scrivo con toni un pò meno ironici, cercando di compensare all'eccessivo umorismo della scorsa. Tranquilli però che il sale non mancherà. Ve lo passo appoggiandolo, calmi. Non si sa mai che qualcuno faccia una brutta fine in caso contrario. Visto? Superstizioni senza senso a parte, che inizino le danze. Altro capitolo in compagnia di Desmond nel presente ed Ezio nel passato. Il discendente si è ormai quasi ambientato tra i compagni assassini, costretto a spostarsi insieme a loro a causa della minaccia templare. Nella villa degli Auditore tra l'altro. L'obiettivo è riportare alla luce un manufatto dei precursori, la gente vissuta prima della specie umana, che stavolta potrebbero fargli compiere l'ultima cosa che avrebbe voluto fare. L'antenato, complice il finale del precedente episodio della serie, lascerà delle nuove impronte a Roma, la nostra capitale con ratti, cinghiali, buche stradali e appalti truccati. Che bella l'Italia. Convinto di aver portato a termine la sua missione di morte, vivrà concretamente la prova che la realtà è ben diversa; che l'operato di un uomo può essere ereditario. La vendetta prende in lui il sopravvento, conducendolo nuovamente sulla strada della violenza nei confronti dei nemici giurati. E meno male che ciò accade, se no altro che combattimenti e uccisioni stealth. I suoi confratelli non hanno più molto potere in città, e lui dovrà riportarli allo splendore dei tempi d'oro. Il titolo del videogioco non è una scelta casuale, dal momento che il Credo potrà darci una mano negli scontri, e noi di conseguenza potremo promuovere di grado gli adepti. Incontreremo nuovamente Leonardo da Vinci, che provvederà a fornirci attrezzatura da testare anche nella nuova location. Questo è il primo Assassin's Creed in cui è presente un'aggiuntiva modalità multiplayer che, quando i server erano ancora disponibili per Brotherhood, poteva renderlo più longevo. Un'altra aggiunta è la possibilità di ricostruire varie opere architettoniche malandate, manna dal cielo per l'esplorazione di un territorio bello vasto. L'inventario è stato arricchito con nuove armi e nuovi vestiti, a mio parere degni di nota; mentre le sezioni visiva e uditiva si sono mantenute allo stesso livello, che comunque non è un problema per me. Lo è invece il parkour legnoso, che ci farà imprecare ogni volta che il fiorentino salterà verso la direzione sbagliata. I bug ci sono sì, lo sappiamo tutti che è così. Come vedete, Assassin's Creed II e questo di cui ho parlato finora hanno ottenuto da me lo stesso voto. Ora, ho preferito il primo tra i due sinceramente, perché è a mio parere è complessivamente più iconico. Mi ha lasciato di più in poche parole, ma ciò non toglie che l'altro lo colloco sul terzo posto del mio podio. Per quanto riguarda questa vastissima opera firmata Ubisoft certamente. Beh, che dire di più. Giocatelo se ancora non l'avete fatto e buon... boh, qualunque cosa vogliate o dobbiate fare dopo la lettura del mio post. Alla prossima.
Voto assegnato da DovahSkin
Media utenti: 7.9 · Recensioni della critica: 8.9