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Merito: realtà o illusione?

Siamo cresciuti con l'idea che, sebbene la fortuna sia un fattore per il successo, tra i fattori vi siano anche il duro lavoro e il talento naturale. Ma nascere con determinati talenti, non è anch'esso determinato dalla fortuna? Nascere con "i geni per una buona work ethic" e/o crescere in un ambiente che ci permetta di sviluppare una buona work ethic (e avere una buona salute mentale), non è pure determinato dalla fortuna? Se sì, il "merito" sarebbe un'illusione, come la figa, e il successo sarebbe, in definitiva, determinato esclusivamente dalla fortuna.

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Si, tutto dipende dalla fortuna, il libero arbitrio assoluto non esiste perché le persone sono il risultato dei propri geni e dell'ambiente circostante. Comunque l'unica cosa possibile è prendersi carico delle proprie responsabilità e cercare di agire al meglio dei nostri valori che non sono decretati da noi stessi

 

@Pigna Beh si, il "se lo sono meritati " è perché bisogna dare ordine alla società per garantire un buon livello di stabilità e qualità della vita, nessuno va poi a filosofeggiare sul fatto che il libero arbitrio sia mera illusione altrimenti cadrebbe la componente utilitaristica predominante

 

@Fonzie Sì, sennò ci sarebbero rivolte finché non mangiamo tutti i ricchi

Che è quello che dovrebbe accadere, ovviamente

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Forse possiamo dire che chi nasce con dei talenti o chi cresce in un ambiente favorevole siano avvantaggiati e partano con degli strumenti in più... ma non è assolutamente scontato che tutto ciò basti a garantire il successo. Vale ovviamente anche il contrario, persone prive di ogni "vantaggio" non sono certamente escluse dalle possibilità di avere successo.... magari avranno un percorso più difficile e irto di ostacoli ma nulla è scontato.

 

@GhJaccio È una scelta? Dove posso andare a ritirare dell'ottima forza di volontà e determinazione? Mi sarebbero molto utili.

 

@Pigna eh eh, se fosse così semplice sarebbe più facile per tutti... Diciamo che per cominciare potresti provare una bella analisi personale per definire cosa ti aspetti, cosa vorresti fare e quali sono le zavorre da lasciare andare nella tua vita.... e poi dacci dentro!

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Io ti posso dire che essendo una lettrice di registri akashici, onestamente tutto è scritto nel libro della nostra vita.... Noi anime lo scriviamo per evolverci e superare prove.... Fatto sta che poi esiste la legge dell'attrazione (confermata anche da vari youtuber che hanno sostenuto più volte di averla utilizzata per diventare famosi), diciamo che se noi manifestiamo pensieri positivi, avremo una vita felice, se sempre pensiamo negativamente tutto andrà male. Bisogna chiedere all'universo per essere felici.

 

@Pigna certamente, l'universo ascolta....più sei negativo, più sarà peggio.. positività ragazzo. Informati su internet o guarda anche alcuni youtuber...le manifestazioni riguardano poi tutto dal lavoro, ai soldi, al comprarsi una casa o anche all'amore....

 

"Se noi manifestiamo pensieri positivi, avremo una vita felice" ah quindi le persone affette da malattia o disturbi mentali allora si attaccano al tram, in pratica?

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Alcune anticipazioni antipatiche, spero sia chiaro che potrei usare milioni di parole politically correct ma per questioni di spazio non lo posso fare. Sarò brutale.
Non tutti nasciamo con le medesime capacità.
Non tutti , a parità di doti naturali, riusciamo a sfruttarle.
L'opportunità non è democratica.

I fattori a pesare di più sono genetici, caratteriali, derivanti dalla stratificazione sociale da cui proveniamo.
Noi, effettivamente, nasciamo tabula rasa, ma la nostre tabule sono di caratteristiche e capacità insite diverse. Saranno ambiente sociale ed economico a fare la differenza su quello che potrà essere inscritto su queste tabulae.
Sarà l'ambiente a condizionare il modo ed il tempo di apprendimento ed insegnamento.
Sarà l ambiente a farci essere un pastore congolese con 150 di QI oppure un coglionissimo quanto rinomato studioso svedese, con 120 di QI.
Abnegazione , tenacia, voglia di sacrificio , resilienza, possono aiutare a varcare i confini imposti dalla posizione socioculturale del nostro ambiente.
LE opportunità, strettamente legate all'entourage, possono chiudere ogni possibile avanzamento socioculturale.
In linea di massima, credo che i migliori intelletti,se dotati di vera sagacia, finiscono sempre per realizzarsi. Penso anche che i peggiori imbecilli, se inseriti nell'ambiente giusto, possono affermarsi.
C'è poi da precisare che il proprio ambito di successo ed affermazione è talmente soggettivo e personale, che moltissime persone dotate, hanno smesso di rincorrere l affermazione sociale, hanno deciso di non concorrere e di dedicarsi alla sfera privata.
Di questi ancora non ho chiaro se si tratti di mancanza di ambizione, paura di realizzarsi, paura di perdere, semplice incapacità di competere, disinteresse, stramberia. Sono quelli a cui si riferiva Erasmo da Rotterdam?
I miei amici e i miei parenti più stretti , mi collocano in questa ultima categoria. Personalmente ho sempre dichiarato che non sono stato mai nella predisposizione giusta di darmi da fare, che ho preferito "vincere facile" in un ambiente poco competitivo. Arrivato a quasi 45 anni, mi accorgo che non sono completamente ed intimamente realizzato. Pur avendo molto di più della quasi totalità delle persone che conosco, ed averlo ottenuto lavorando molto meno, pur avendo una certa tranquillità del futuro mio e dei figli, credo di aver lasciato ad altri quello che doveva essere mio, sprecando qualcosa. Penso di meritare l'inferno dantesco, grossomodo li assieme a Celestino.
A tal riguardo, le risorse inespresse, racconto sempre una barzelletta (un pelo razzista, ma questa è)...
Alla creazione San Pietro si rivolge a Dio...
"Oh,ma che cazzo hai fatto...guarda li...oro, petrolio, bellezze naturali, migliaia di km di costa... Questi conquisteranno il mondo, fai qualcosa..."
" Dai Pietro, siamo al sesto giorno, non mi va di ricominciare..."
"Senti, tu sei Dio e non puoi sbagliare, ok,non si discute. Ma così è troppo".
"Dai Pietro,domani mi riposo e decido..."
È l ottavo giorno Dio creò i messicani.

Merito: realtà o illusione?