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Recensione personale The Last Of Us

Ciò che resta di noi

RECENSIONE TECNICA
Fare una recensione di The Last Of Us non è impresa semplice in quanto il titolo si presenta con delle caratteristiche molto positive ed altre molto negative, per questo motivo il mio modus operandi sarà quello di analizzarle una per una. Il primo aspetto che voglio analizzare riguarda il cavallo di battaglia di questo titolo, ovvero il livello artistico; Il colpo d'occhio che offrono le ambientazioni è veramente affascinante, così come la cura dei dettagli. Negli spazi aperti spesso il videogiocatore si ferma per ossevare ciò che lo circonda, strabigliato dalla bellezza apocalittica degli scenari, metre negli spazi chiusi sarà invogliato a ricercare i dettagli qua e là, tutto ciò incorniciato da una grafica molto buona ma che non fa urlare al miracolo. Sempre per quanto riguarda il livello artistico c'è da soffermarsi sulla recitazione e sulle espressioni dei personaggi che mi sono sembrate di altissima fattura, accompagnate da un comparto sonoro che ha saputo dire la sua. Se la recitazione è uno dei punti forti, la trama d'altro canto non mi ha fatto impazzire; Evitando vari spoiler posso limitarmi a dire che mi è sembrata piatta, scontata e piuttosto inconcludente fino a metà inoltrata del gioco. Insieme alla scontatezza della trama si aggiunge la poca innovatività del titolo. Ci troviamo davanti alla solita minestra : un mondo post-apocalittico dove gli zombie la fanno da padrone(in questo caso infetti,ma poco conta). Ma anche dal punto di vista del gameplay il titolo si presenta poco innovativo. La modalità ascolto e le varie tecniche di stealth(mattoni lanciati per distrarre, nemici attaccati o afferrati alle spalle) sembrano un copia e incolla fatto da hitman absolution, mentre la possibilità di creare oggetti o potenziare armi e/o il personaggio dà un senso di deja vu, tutto ciò, però, accompagnato da comandi semplici ed intuitivi. Rimanendo in tematica di gameplay c'è da considerare un aspetto che troppo spesso viene tralasciato ai giorni d'oggi, ovvero il divertimento che offre il titolo. Se è vero che ogni titolo è capace di intrattenere, è altrettanto vero che bisogna vedere in che modo lo faccia. In questo caso specifico mi sono trovato a proseguire il gioco essendo più invogliato dalla curiosità intrinseca del titolo piuttosto che dal divertimento che offriva(anche se siamo su un livello discreto). Ma la pecca più grande di questo gioco è senza alcun dubbio l'IA dei characters. Dal punto di vista dei nemici la situazione non è poi così disastrosa, ma dal punto di vista dei personaggi che accompagnano il protagonista ci troviamo su livelli che non raggiungono la sufficienza; Non saranno poche le volte in cui Ellie, Tess o chi di turno si trovi a correre e sbattere incontro a clickers, runners e nemici vari senza che loro se ne accorgano. Tralasciando L'IA del titolo concludo elogiando la longevità del titolo, che si attesta sulle 10/14 ore in base al modo di giocare, il coinvolgimento emotivo, che non sarà ai livelli di the walking dead di telltale ma che comunque se la cava abbastanza bene, e la cosa che maggiormente mi è piaciuta e che mi ha entusiasmato a tal punto da alzare di molto il voto del gioco, ovvero gli spunti di riflessione che verranno offerti al videogiocatore durante l'esperienza. Per ovvi motivi di spoiler non possono essere analizzati e per questo motivo rimando a chi è interessato alla seconda parte di questa recensione.



RIFLESSIONI SUL GIOCO ( ATTENZIONE SPOILER)
Il titolo che ho scelto per questa recensione è motivato da diverse riflessioni al quale il gioco mi ha condotto una volta concluso. Il mio parere è che "The Last Of Us" non significhi letteralmente "L'ultimo di noi" ma, invece, un "Ciò che resta di noi". Questa riflessione è nata dapprima osservando la desolazione degli scenari, e quindi ciò che restava dopo migliaia di anni di dominio umano sulla terra, e in un secondo luogo osservando i tratti psicologici dei personaggi. Relativamente al primo punto di vista la riflessione è nata da una scena che reputo sia la più bella del titolo, ovvero quella relativa alla popolazione di giraffe che si espandeva sul manto verde di ciò che prima era una città(tutto ciò saggiamente collocato nella parte del gioco "primavera", che sta a simboleggiare la rinascita di un nuovo mondo dominato da altre specie). Ciò che resta del genere umano è solo spazzatura e confusione, per questo motivo è veramente la specie destinata a dominare il mondo?o magari è stata soltanto una "specie di passaggio" destinata ad estinguersi e a lasciare il pianeta a chi lo sappia preservare? Per quanto riguarda,invece, il secondo punto il personaggio chiave da analizzare è Joel. Ci troviamo davanti un uomo segnato per tutta la vita dalla perdita della figlia, che non riesce ad accettare il suo passato. Durante l'esperienza di gioco sembra quasi che la vera sopravvivenza di Joel non sia quella relativa all'epidemia ma quella relativa alla fuga dal suo passato. Ellie rappresenta la sua ancora di salvataggio ; arrivati ad un certo punto è chiaro che Joel rivede nella quattordicenne sua figlia e per questo motivo la protegge come tale. E' solo in questo momento che Joel riesce ad accettare in dono una foto della sua defunta figlia, ma non perchè abbia superato il trauma, ma solo perchè è riuscito ad ingannarlo trovando una figura che la sostituisca. Tutto ciò motiva la decisione finale di condannare l'umanità e salvare Ellie mentendole. Ciò da un lato potrebbe essere visto come un atto di egoismo e da un altro come un atto di rivalsa su tutto ciò che gli aveva preservato il mondo. Se Joel abbia agito soltanto per non ricadere nel trauma passato o perchè credeva che la popolazione umana non avrebbe più dovuto dominare il pianeta(visto le atrocità e le nefandezze che si portava dietro) spetta al videogiocatore deciderlo. In conclusione è evidente che il titolo và preso con le pinze per via di tutte le contraddizioni che possono nascere da punti di vista differenti, e in questo caso particolare sia dal lato tecnico sia dal lato delle riflessioni. Tutto ciò motiva i pareri discordanti tra i videogiocatori degli ultimi mesi e per questo motivo ogni recensione fa testo a parte. Dal mio canto ho cercato di recensire The Last Of Us nel modo più oggettivo possibile, pur essendomi piaciute gran parte delle produzioni Naughty Dog. Infine consiglio questo titolo a tutti, non come gioco ma come esperienza da provare.

pubblicato alle 18:56 del 13/09/2013

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