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Pensieri di fine viaggio - Dishonored

Parlo della mia esperienza con Dishonored, in modo personale e assolutamente non oggettivo.

Parte qui la mia personale "rubrica": quando finirò ogni gioco scriverò un piccolo articoletto, per raccontare in modo assolutamente soggettivo la mia esperienza. Se vi interessa, leggete :)
Finale buono. Grandissima opera
(definisco tali solo pochi videogiochi), nonostante le lamentele secondo me dura il giusto, tra il troppo poco (no, proprio sul più bello!) e il troppo (inizia a parermi tutto un dejavu, quando finisce?).
Semplicemente emozionante il modo in cui tutte le nostre scelte hanno una ripercussione sulle vicende successive, dai dialoghi alle vicende vere e proprie.
Confermo quanto dice la critica, la vera forza del gioco è la libertà. Non il poter andare in giro per la città a muzzo (quello, paradossalmente, non è possibile), ma il potersi comportare come si vuole. Dopo qualche ora di gioco ci si sentirà davvero di impersonare quei panni, perché non dobbiamo adattarci a quello che decide il gioco, ma siamo liberi di fare tutto quello che vogliamo, di fare le nostre scelte, di adottare i nostri approcci. Con davanti una piazza piena di nemici, i metodi di approccio possibili sono talmente vari, e consoni ai potenziamenti scelti nelle ore precedenti, che è impossibile fidarsi di una guida, di un walkthrough, o del vostro amico che vi dice "Guarda fai così". Ogni Corvo Attano su ogni copia del gioco è diverso da un altro, è uno dei pochissimi giochi in cui giochi davvero con la tua testa.
La cosa meravigliosa è stata veder giocare alcuni miei amici sul portatile in classe (shh) e vedere ognuno giocare in un modo totalmente diverso dall'altro. Più o meno tutti a metà, c'era quello che andava in mezzo alla confusione e trucidava tutti con grande abilità, si affidava al teletrasporto per andargli alle spalle e al ferma tempo, per ammazzarli in blocco; quello che si muoveva in stealth peggio di un fantasma; quello che spendeva milioni in potenziamenti dei caricatori e non attaccava MAI da vicino. Quello che aggirava tutti, e mi chiamava per farmi vedere come hackava i terminali delle torrette nemiche, per poi sganasciarsi mentre morivano.



La vera forza di questo gioco, al di la della trama non originalissima ma di effetto, dei ottimi poteri e del design semplicemente favoloso (stesso art designer di Half Life 2, couff couff) è che nessuno, NESSUNO (a meno di particolari coincidenze) avrà mai un esperienza uguale o molto simile ad un altro. Parlare con un amico di un livello di Dishonored diventa:
"Hai fatto così? Ma no! Era molto meglio se facevi così!"
"Stai scherzando? Ahahah tu hai fatto così? Sei un cretino, andava fatto così!"



probabilmente la migliore perla del 2012, una nuova IP (brand) destinata a spaccare anche nei seguiti (a meno di stronzate, tremo al sol pensiero) e un grandissimo divertimento. Solo perché ultimamente sono diventato un po' più stretto con i voti, 9.

pubblicato alle 20:53 del 03/03/2013