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The Surge – Recensione

“La tecnologia non è la conoscenza profonda della natura, ma la relazione fra la natura e l'uomo”.



Forse non tutti conosceranno la software house Deck13, eppure sono gli stessi creatori di Lords of the Fallen. Sì, Lords of the Fallen, titolo non accolto benissimo dalla critica e dai gamer, per avere in parte deluso le enormi aspettative che si erano venute a creare.



The Surge si propone però come più appartenente alle atmosfere Sci-fi, cambiando quindi completamente direzione rispetto a Lords of the Fallen. Finita dunque la saga targata Miyazaki (se siete amanti del genere, vi invitiamo a leggere la recensione “conclusiva” del DLC The Ringed City di Dark Souls 3, del nostro Stefano), Deck13 ci prova con forse minore timore della concorrenza. Dimenticatevi quindi mostri e demoni, e munitevi di chiave inglese e saldatore per proiettarvi dritti dritti verso il fulcro del gioco.





Oh, un esoscheletro!



Il protagonista, Warren, è afflitto da paraplegia; avviato il gioco, vi ritroverete su una sedia a rotelle spediti verso le CREO Industries, azienda che permette di tornare a camminare grazie all'exo-tuta, e che in generale si rivolge al miglioramento della vita dell'uomo. Qualcosa va storto però durante l'intervento, il sistema va in tilt causando un coma prolungato al nostro Warren. Non appena sveglio, il mondo che conosciamo tutti è cambiato, trasformandosi in un futuro distopico in cui l'umanità ha esaurito le risorse terrestri; questo ha portato a gravi problemi ambientali, trasformando i civili in veri e propri exo-zombi desiderosi di farci la pelle.



La trama, come tutti i souls-like che conosciamo, viene raccontata in maniera laterale, e The Surge non fa eccezione. Qui le tecniche utilizzate ai fini della narrazione sono video pubblicitari dell'azienda, note vocali oppure dialoghi, senza però che le peripezie intacchino più di tanto il gameplay. Complessivamente, in ogni caso, questa non ha grande mordente e perde addirittura di interesse con il procedere del gioco, lasciando sempre più spazio, piaccia o non piaccia, al gameplay.



Mayday mayday, serve un upgrade



Muniti di exo-tuta e un'arma provvisoria, Warren si ritroverà in un posto che sembra tutto tranne che tranquillo. I nemici, anche i più comuni, sono temibili, e la morte è dietro l'angolo, anzi, parecchie morti, proprio come nei classici Dark Souls.



Vi sono quattro categorie di nemici: Lynx, Rhino, Scarab e Liquidator. Nella prima categoria troviamo gli zombie Lynx, i nemici più deboli del gioco: sono lenti, muti e facili da sconfiggere. Nella seconda categoria troviamo invece gli zombie Rhino, fastidiosi e abbastanza potenti, sono suddivisi in due tipi: Rhino Zombie Titan e Rhino Zombie Butterfly, quest'ultimo è una spina nel fianco essendo il nemico più veloce del gioco. La penultima categoria, invece, è formata dagli zombie Scarab, anche qui suddivisi in Titan e Butterfly, che causeranno danno maggiore e avranno anche riflessi maggiori. Infine troviamo gli zombie Liquidator, simili agli zombie Lynx, ma con un raggio visivo maggiore e con un'arma decisamente più potente e precisa. Li troverete maggiormente nelle zone dove sono presenti gas tossici. Mancano all'appello gli zombie a sé stanti che avranno tre tipi di armi: lanciafiamme, spara gas tossici (gergo tecnico NdD) e spara granate. Dunque durante il proseguimento, è obbligatoriamente necessario un buon equipaggiamento e un buon numero di PV (punti vita).



L'aumento di livello, fondamentale in qualsiasi gioco di ruolo, influenzerà pochissimo la barra della vita e della stamina. L'exo-tuta che indossa il protagonista è fornita di moduli. Questi moduli sono gli upgrade dell'esoscheletro, che rappresentano un'innovazione significativa ai fini del gameplay. Si possono aggiungere otto moduli, in base a quanto peso tecnologico possiamo trasportare e possiamo trovarli o in giro per la mappa, attraverso loot ben nascosti, oppure quando uccideremo un nemico. Il peso non influenzerà il movimento del giocatore, come succede in Dark Souls, ma vi costringerà “solamente” a togliere un pezzo del vostro equipaggiamento, abbassando così la vostra difesa, costringendovi magari a creare un pezzo d'armatura di basso valore.



Ed ecco che entra in gioco la safe-zone. Diversamente dai vari souls-like, le safe-zone sono formate da stanze accoglienti, con tanto di musica in background e una voce metallica che vi darà il benvenuto appena entrati; una volta dentro potrete riprendere fiato e dedicarvi al vostro personaggio e al suo miglioramento. In fondo, di fronte a voi, troverete il Medbay, che vi servirà per aumentare il livello o per cambiare i moduli dell'esoscheletro secondo le vostre necessità; subito sulla sinistra troverete invece il centro di assemblaggio che vi permetterà di potenziare il vostro equipaggiamento, armi comprese, o costruirle da zero.



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Per potenziare o creare un pezzo d'armatura avremo bisogno degli scarti tecnologici, ossia la valuta di gioco, che potranno essere conservati sul sistema Medbay, il quale ci permetterà di aumentare la disponibilità energetica della tuta, e arricchirla di moduli. All'energia nucleare della stessa non sono legate solo caratteristiche del personaggio, ma anche la quantità di innesti, ossia poteri speciali, che può portarsi dietro.



Più energia avremo sulla tuta, più possibilità avremo per accedere a determinate zone, così da poter sovraccaricare il sistema e avere libero accesso; in questo caso il livello richiesto non sarà banale, costringendovi magari, se attratti dalla curiosità, ad arrivare a livelli molto alti.



Avere un buon livello e un buon equipaggiamento sarà importante quando saremo di fronte ai boss. Pericolosi e rognosi, ma che sicuramente non hanno nulla, o poco, a che vedere con quelli dei souls. Strutturati anche in maniera diversa, vi faranno scervellare per capire in quale zona o punto della mappa si trovino. Una volta trovati, però, sarà uno scontro alla pari, perché basterà avere un buon equipaggiamento, appunto, e buoni riflessi.



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13 giugno 2017 alle 19:12

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