Oxenfree - recensione
Narrativa ed esplorazione sono due meccaniche care ai videogiochi; se la prima è un po' presa a prestito da altre forme di intrattenimento, la seconda è più costitutiva. Creare un mondo digitale e lasciare che il giocatore lo esplori (più o meno a piacimento), è da sempre una delle leve più efficaci su cui agire per creare un gameplay interessante.
Queste due meccaniche sono anche quelle su cui recentemente si è sperimentato di più; per la narrazione mi viene in mente l'ottimo Her Story, per l'esplorazione il bizzarro Sunless Sea, solo per fare due nomi. Tra i titoli PC c'è comunque soltanto l'imbarazzo della scelta per chi voglia tuffarsi in questi generi, soprattutto se si prende in considerazione anche la scena indie.
Oxenfree rientra tra questi titoli sperimentali e si può classificare come un gioco pesantemente basato sulla narrativa in cui anche l'esplorazione ha un peso determinante sul totale dell'esperienza. La storia è piuttosto semplice: un gruppo ristretto di amici si ritrova su un'isola perlopiù abbandonata per passare del tempo in relax e divertimento. Hanno personalità distinte, obiettivi particolari e, in generale, "cornici comportamentali" differenti; ma rivelare oltre vorrebbe dire, ovviamente, fare spoiler, quindi ci fermiamo qui.
