The Division PC - analisi tecnica
La recente beta di The Division ci ha colpito positivamente a livello grafico sia su PlayStation 4 che Xbox One, in particolare per illuminazione, effetti e prestazioni, ma è su PC che la tecnologia di Ubisoft Massive brilla veramente. Per avere il meglio dal gioco a 60fps è necessario hardware di fascia alta, ma le impressioni iniziali suggeriscono che il motore sia sufficientemente scalabile da poter offrire una buona esperienza su una serie di diversi hardware.
Parliamo anzitutto della qualità dell'immagine. The Division offre le solite cose che ci si aspetta da una conversione su PC: la possibilità di scegliere risoluzioni arbitrarie e opzioni migliori di anti-aliasing. Sono disponibili quattro livelli di SMAA 1x post-processing, combinate con due forme di AA temporale: stabilizzazione e super-sampling. La seconda opzione, quella da scegliere, impiega informazioni dei fotogrammi precedenti per una smussatura migliore dei contorni, mentre la stabilizzazione è una tecnica molto più semplice che apporta meno rifiniture. Sono disponibili anche dei cap del frame-rate a 30, 60 e 120fps, non accompagnati purtroppo a una distribuzione regolare dei fotogrammi con la sincronia verticale attiva. Gli utenti Nvidia dovranno quindi ricorrere al pannello di controllo della loro GPU per sistemare le cose a livello driver.
La versione PC maxata gode di altri benefici, a partire dalla distanza di visualizzazione. Nelle opzioni vi è uno slider chiamato 'distanza di streaming estrema' che limita il pop-in su ombre e oggetti distanti. Dalla prima scena con il sorvolo dell'elicottero, il PC carica apparentemente molte delle geometrie mostrate prima del tempo, mentre PS4 le disegna visibilmente sul momento. Questa differenza è meno evidente mentre si cammina per le strade di New York, ma è una distrazione che il PC scavalca agevolmente, a patto che la GPU abbia la potenza di calcolo necessaria.
