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Il Digital Foundry prova Homefront: The Revolution - articolo

Homefront: The Revolution è in sviluppo ormai da anni, ma finalmente si sta avvicinando al momento della release finale. Lo sviluppatore Dambuster Studios ha iniziato la fase di beta, avviando pochi giorni fa il primo test del multiplayer online. Noi siamo stati invitati alla beta in quanto rappresentanti della stampa specializzata e ne abbiamo tratto delle prime impressioni interessanti: Homefront vanta parecchie idee di qualità e un buon potenziale, anche se c'è ancora molto lavoro da fare per rifinire il gioco prima dell'arrivo sugli scaffali.



Ovviamente, non si può parlare di Homefront: The Revolution senza almeno citare la determinazione e l'impegno che sono stati necessari per portare il gioco ad essere ciò che è oggi. Nonostante lo scarso successo del capitolo originale di Homefront, il suo publisher (l'ormai defunta THQ) decise di mettere in produzione un seguito. Lo sviluppo passò di mano da Kaos Studios a Crytek UK, ossia la ex Free Radical, che si sarebbe occupata di creare un titolo per le allora piattaforme next-gen. Dopo il fallimento di THQ, Crytek ha comprato i diritti del progetto, per poi cederli al publisher Deep Silver. Lo staff di Crytek UK è rimasto incaricato dello sviluppo, ma anch'esso è stato acquisito da Deep Silver, trasformandosi in Dambuster Studios.



Si tratta di una storia piuttosto contorta, ma la conclusione è chiara: per quanto il gioco porti il nome di Homefront, questo seguito ha molto poco a che spartire con il suo predecessore, anche o soprattutto per l'impiego del motore CryEngine, che apre una serie di nuove possibilità. Non a caso, il mondo di gioco (una Philadelphia invasa dall'esercito Nord Coreano) ha un design molto più aperto e lo stesso gameplay somiglia più a quello del primo Crysis che non a Call of Duty, chiara fonte d'ispirazione per il primo Homefront. Con la giusta esecuzione, un progetto del genere potrebbe rivelarsi molto interessante.

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10 febbraio 2016 alle 12:10