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Tom Clancy's: The Division: J-Ax ospite speciale in occasione del lancio!

All'evento dedicato alla community, in occasione del lancio di Tom Clancy's: The Division, era presente anche J-Ax, videogiocatore appassionato del brand Ubisoft, che ha avuto modo di raccontare la propria esperienza con l'ambientazione post-apocalittica di New York e svelare alcuni retroscena della sua vita da videogiocatore:



«La caratteristica che adoro è poter passare in stealth da un lato all'altro premendo solo un tasto: è una piccola rivoluzione, che mi è piaciuta tantissimo. La storia che c'è dietro è avvincente: ho avuto la fortuna di vedere il trailer prima e questo mi ha colpito tantissimo e mi ha convinto a provare il gioco. Se unisci una storia del genere a un gameplay innovativo crei qualcosa di davvero divertente. Non c'ho giocato molto, ma abbastanza per apprezzarlo. Non sono ancora andato nella Dark Zone, ma tieni conto che io ho giocato in singleplayer, non in multi. Per una questione di autostima preferisco giocare da solo: appena metto piede nell'online mi uccidono, mi offendono, e quindi preferisco starmene solo. Comunque appena riesco a tirare in ballo alcuni miei amici mi do da fare con la co-op».



J-Ax ha poi proseguito parlando della sua carriera di videogiocatore:



«Un momento magico l'ho vissuto col Commodore64, che è stato il mio secondo computer. Funzionava con il chip grafico più funzionante di tutti, che è la mente umana, per citare Sheldon di The Big Bang Theory. Era una realtà che il tuo occhio poteva vedere, ma il tuo cervello poi elaborava. Ti stimolava la fantasia e riusciva a rendere il momento del videogioco superiore al semplice arcade. Poi sono passato all'Amiga e da lì c'è stato il momento della separazione: mio fratello si è dato alle console e io mi sono dato al PC. La PlayStation mi ha permesso poi di tornare alle console: non ho mai mollato negli anni, più che altro sono diventato uno che li colleziona, che li compra, ma non sono più un grande videogiocatore perché il tempo è meno, il mondo è andavo avanti e il giocatore medio è molto più bravo di me».



Infine, l'artista ha voluto spendere due parole anche sull'ambientazione del gioco:



«Sono stato diverse volte a New York. Solitamente la situazione è che io mi ritrovo nello stato della New York di The Division e la città è messa a posto. Ci ho giocato ieri sera, comunque, per qualche ora, ma non ho avuto tempo di notare moltissimi dettagli. Appena sarò salito di livello vedrò un po' cosa accadrà, ma intanto mi metterò dietro i bidoni per difendermi».



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8 marzo 2016 alle 16:41