Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Deponia Doomsday - recensione

Le avventure punta e clicca sono uno dei generi più antichi ancora in vita nell'intrattenimento videoludico. Il passato è glorioso ma è indubbio che le novità, tecnologiche e di game design, stiano inesorabilmente decretando la fine del genere ibridandolo spesso con altre tipologie di giochi e arricchendolo di nuove meccaniche. Tuttavia alcune serie continuano a proporre a un pubblico - evidentemente esistente - la formula classica limitandosi a offrire novità interne al genere, ovvero basate sulla narrativa o sul tema presentato.



La serie Deponia è proprio una di queste: nasce con il capostipite nel 2012, creata dai tedeschi Daedalic Entertainment, ottiene un buon successo sia nella prima puntata (600k unità vendute) sia nei due seguiti: Chaos on Deponia (250K) e Goodbye Deponia (250k).



La ricetta è piuttosto chiara: buoni valori di produzione, umorismo estremo (forse fin troppo), stile cartoon scanzonato e tanto tanto nonsense. L'ambientazione è di pura fantasia e gli eventi sono estremi e caricaturizzati. Per quanto riguarda la trama... è così bizzarra e convoluta che vale la pena la si lasci completamente al giocatore da scoprire limitando le anticipazioni al minimo. Sarà sufficiente dire che in questa ultima puntata, Deponia Doomsday, viene chiarito che gli eventi precedenti erano una sorta di sogno; sogno che rivediamo nell'introduzione del gioco e che vira velocemente in tragedia. Da qui, e con l'aiuto di un pizzico di viaggio nel tempo, al protagonista spetta risistemare le cose.

Continua la lettura su www.eurogamer.it

30 marzo 2016 alle 10:10