[E3 2016 ] FIFA 17 – Anteprima
Altro protagonista della presentazione EA, FIFA 17 si rivela una piacevole e insperata sorpresa. La scelta, anche in questo caso, di migrare sul nuovo motore grafico Frostbite, si è rivelata azzeccata e forse capace di dare una spinta verso il rilancio del franchise che, sin dall'inizio della next gen, aveva iniziato a perdere colpi, nonostante gli accorgimenti presi con FIFA 16. L'impiego di Frostbite, appare evidente fin dalle prime battute, scandendo il vero e proprio cambio di passo sulla produzione: modelli poligonali dei calciatori più dettagliati, stadi più ricchi di ricami coreografici ed elementi strutturali, texturing tirato a lucido ed illuminazione più convincente che in passato, sono solo alcuni dei tantissimi elementi che vogliono far godere gli occhi e il cuore di ogni appassionato del calcio virtuale. Sul fronte delle animazioni, assistiamo ad un altro cambio di marcia, con l'inserimento di diverse migliaia di nuove movenze atte a determinare e scandire un maggior realismo, almeno sul piano visivo. Notevoli i miglioramenti anche sul fronte della fisica generale del gioco che influenza sia il comportamento della sfera che, e questo è una novità assai gradita, il comportamento dei singoli giocatori in base a parametri quali altezza e presunta massa corporea, uniti a tutte le caratteristiche peculiari che ne determinano le qualità obiettive e le prestazioni sul campo. Insomma, un cambio di marcia incisivo, quest'anno, che non si ferma qui. Al di là dei virtuosismi tecnici, FIFA 17 compie un vero e proprio balzo per ciò che concerne l'intelligenza artificiale dei nostri compagni di squadra.
Questi sembrano adesso più capaci di leggere l'azione, cercando sempre diverse soluzioni a sostegno del portatore di palla, in sede offensiva, spostandosi, tirandosi dietro dei difensori avversari in modo da generare delle aperture, sopportandoci al meglio delle loro possibilità, proponendosi in uno spazio vuoto, rallentando per evitare la trappola del fuorigioco, venendo incontro al portatore di palla se marcato serratamente e, più in generale, esprimendosi come mai in nessun altro FIFA per favorire manovre corali su base procedurale, quindi non legata a nessun pattern, ma basati su algoritmi capaci di generare valutazioni estemporanee coerenti e credibili e capaci di dare un contributo concreto all'incisività dell'azione. Quanto detto, si verifica anche in caso di difesa: tutta la squadra sarà chiamata in causa, compatibilmente con le strategie selezionate dall'utente, per rimpadronirsi del pallome, arrivando addirittura a raddoppi di marcatura non richiesti dal videogiocatore, qualora questi non mettano a rischio la copertura di una zona del campo e lasciare così troppi spazi agli avversari.
Sul fronte delle animazioni assistiamo all'inserimento di diverse migliaia di nuove movenze
La riscrittura del codice atto a gestire l'IA dei nostri compagni, sembra rivelarsi genuinamente incidente nel rideterminare gli equilibri in campo nelle partite contro la CPU ai coefficienti di difficoltà più elevata, scandendo quindi un cambio di rotta rispetto a FIFA 16 e prendendo le distanze dal retaggio che questi sembrava aver imposto alle sorti della serie. Insomma, il salto in avanti si vede e si sente tutto ed EA sembra finalmente pronta a rilanciare uno dei suoi Franchise più gettonati. Certo, anche in questa edizione, allo stato attuale della build mostrata, sembra tornare in maniera pedante la necessità di impostare le azioni con un costante fraseggio, intessendo una ragnatela di passaggi poco coerente con gli stili adottati dalle squadre reali e che tende ad uniformare il modo di giocare di tutti i team, ma, rispetto alla passata incarnazione del gioco, si avverte una maggior libertà di interpretazione del singolo che meglio riesce, adesso, a destreggiarsi palla al piede e difendere la shlfera per smarcarsi ed avanzare al fine di trovare la chiave di volta nella costruzione di un'azione finalizzata al goal. Sul fronte delle modalità, si riconfermano, ovviamente, tutte quelle di FIFA 16 ma con l'aggiunta di una nuova modalità, chiamata “The Journey” in cui si vestiranno divisa e scarpini di uno sconosciuto calciatore, giovane promessa, che risponde al nome di Alex Hunter, erede di una famiglia di grandi stelle del calcio ma che deve dimostrare tutto il suo valore. Si, avete capito bene, si tratterà proprio di vivere la storia di un giovane calciatore intento nella scalata al successo.
La novità vera e propria risiede nel fatto che non si tratterà solo di allenarlo e farlo giocare, ma di gestire la sua vita anche fuori dal campo, dai rapporti con la squadra e l'allenatore fino a quelli con la stampa. Sarà anche possibile determinare l'evoluzione della nostra carriera con delle scelte specifiche decidendo, ad esempio, se appoggiare la tattica dell'allenatore o se criticarlo in sede di conferenza stampa. L'ultima ipotesi potrebbe farci sbattere fuori dalla rosa ed essere messi in lista prestiti o essere venduti ad altre squadre. C'è davvero tanto di nuovo in questo FIFA 17, ma c'è ancora molto da fare per giungere a quel risultato definitivo che tutti i fan della saga reclamano a gran voce e che potrebbe far cambiare idea ai suoi detrattori. Lo stato dei lavori è al momento al 50 per cento e, se gli sviluppatori sapranno interpretare la metà restante del lavoro con lo stesso incipit innovativo con cui hanno affrontato i lavori fin qui, il prossimo settembre potremo ritrovarci tra le mani il FIFA che stavamo aspettando sin dall'inizio della next gen.
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