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Deadlight Director's Cut - recensione

Dopo circa 4 anni di onorata carriera e di discreti consensi sparsi per la rete, Deadlight debutta su Xbox One, PS4 e PC con la versione Director's Cut, in arrivo nei negozi a partire dal 24 giugno grazie a Deep Silver. Si tratta, in poche parole, di una versione riveduta e corretta del primo e finora unico gioco di Tequila Works, piccolo studio spagnolo nato dall'unione di ex dipendenti di Blizzard, MercurySteam, Pyro Studios, Sony Computer Entertainment e Weta Digital.



Deadlight Director's Cut è un survival-platform in due dimensioni nel quale il giocatore deve impersonare Randall Wayne, uno dei pochi sopravvissuti alla classica epidemia zombie che si è abbattuta sugli Stati Uniti, questa volta nel 1986. Deadlight parte subito in quarta, raccontandovi di una situazione drammatica, nella quale occorre fare scelte difficili per sopravvivere. Randall si è trovato costretto a sparare in testa ad una sua amica morsa dagli zombie per evitarle che si trasformasse in un'Ombra, così vengono chiamati i non morti nel gioco.



Ovviamente i suoi compagni di viaggio, tra cui vi è la sorella della malcapitata, faticano a capire il gesto, ma l'arrivo di altre Ombre, attirate dal suono della pistola di Randall, li costringe ad accettare la realtà e fuggire in cerca di salvezza.

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21 giugno 2016 alle 17:10