Dishonored 2 – Hands-On
Invitati a Londra, negli affascinanti studi di Bethesda, siamo riusciti a provare con mano il nuovo ed atteso Dishonored 2, più in particolare una missione specifica del gioco, la quarta, sia nei panni della vecchia conoscenza Corvo Attano, che in quelli del nuovo personaggio femminile giocabile Emily Kaldwin. La vicenda prende piede ben 15 anni dopo la fine del primo Dishonored e l'azione si sposta dalla cupa città industriale di Dunwall alla capitale di Serkonos, chiamata Karnaca. Qui l'inedita coppia di protagonisti dovrà sventare intrighi e complotti, utilizzando tutto l'armamentario dato loro a disposizione (incluse alcune new entry e poteri inediti degni di nota). La cornice scelta come sfondo alla missione del nostro test londinese è un'affascinante villa meccanizzata, la Clockwork Mansion, piena zeppa di porte segrete e stanze intercambiabili (si, avete proprio capito bene, ho detto “intercambiabili”). Scopriamola nello specifico.
Il nostro compito è semplice: saremo chiamati a liberare Anton Sokolov (personaggio già incontrato nel primo capitolo della serie) tenuto prigioniero nei sotterranei della villa, oltre a dover eliminare Kirin Jindosh, egocentrico e spietato inventore di tutte le aberrazioni meccaniche e i trabocchetti presenti nella magione. Nei panni di Corvo avevamo a disposizione tre poteri e pochi armamenti (ne saranno molti di più nella versione completa) ed il feeling restituito era molto simile a quello del primo Dishonored: il potere chiamato “Blink” per superare distante in orizzontale o in verticale, senza farci vedere, oltre a poter rallentare il tempo e schivare proiettili tramite l'utilizzo di piccoli vortici d'aria. Jindosh, in men che non si dica, ci scaglia i soldati meccanici, capaci di stanarci attraverso la labirintica location di gioco. La Clockwork Mansion proposta in questo primo assaggio di Dishonored 2 offriva infatti moltissimi approcci differenti all'azione, mettendo decine di interruttori capaci di spostare pareti e pannelli. Un approccio silenzioso e letale andrà di pari passo con la possibilità di risparmiare la vita ai nostri avversari. I passi avanti rispetto al capitolo precedente non sono quindi travolgenti, ma forse è meglio così: i fan del primo episodio si sentiranno subito a casa vestendo i panni del buon vecchio Corvo Attano.
Il nostro compito è semplice: liberare Anton Sokolov ed eliminare Kirin Jindosh
Emily, personaggio completamente inedito che nella versione finale del gioco garantirà un'esperienza decisamente diversa a quella di Corvo. Figlia della defunta imperatrice Jessamine, Emily è cresciuta sotto la protezione del suo mentore, Corvo Attano. Costretta a vivere da reietta nelle società, ma tenace a desiderosa di riappropriarsi del trono che le spetta. Il personaggio offre tre poteri: la capacità di trasformarsi in un'ombra strisciante, una balzo chiamato “Far Reach” simile al salto dato in dotazione a Corvo Attano, ed infine l'abilità “Domino”, capace di connettere la mente di più persone che permette quindi di “unire mentalmente” le guardie di una determinata area sino a un massimo di quattro, stordendole una ad una e distraendo le altre. Insomma, nei panni di Emily il gioco sembra tirare fuori le sue carte migliori, sicuramente sotto il profilo dell'originalità, proponendo una gameplay fresco e sicuramente molto più attraente rispetto a quello più canonico visto e provato nei letali panni del protagonista del primo capitolo. Chissà inoltre quanto il concetto di doppio personaggio influirà ai fini della trama e quanti e quali finali multipli avremo stavolta.
La vicenda prende piede ben 15 anni dopo la fine del primo Dishonored
Protagonista assoluta della nostra prova sul campo però è anche la stessa Clockwork Mansion: nella villa, dopo la semplice pressione di una leva tutto si trasforma, cambiando design ma anche l'estetica della magione. Vedremo scalinate diventare improvvisamente corridoi, oppure un salotto trasformarsi improvvisamente in una camera da letto. I programmatori hanno deciso di riempire la location di pannelli e piattaforme, in quanto il meccanismo in trasformazione è assolutamente straordinario alla vista e che non ha nulla da invidiare alle precedenti ambientazioni a tema vittoriano del primo Dishonored. Peccato solo non aver potuto provare le tanto attese missioni all'esterno, che promettono un level design in verticale, oltre che in orrizzontale. Bethesda per la presentazione di Dishonored 2, ha infine deciso di mostrarci una build della versione PC, buone e con un gran numero di effetti, ma afflitta inevitabilmente da rallentamenti e un po' d'aliasing. Le espressioni facciali sono invece state sensibilmente migliorate rispetto al primo Dishonored e l'IA sembra discretamente reattiva (pur trattandosi di nemici meccanizzati). Tuttavia, siamo sicuri che tutti i difetti riscontrati verranno sicuramente corretti nella versione finale. L'11 novembre, ovvero il giorno in cui Arkane Studios e Bethesda faranno uscire Dishonored 2 sugli scaffali dei negozi, ne sapremo ovviamente di più. Giudizio in sospeso, anche se le basi per un gran prodotto ci sono davvero tutte.
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