Fallout 4 un anno dopo - articolo
Dicevano che sarebbe capitato e in effetti è stato così. Fallout 4, il terzo capitolo principale della celebre serie di GDR retro-futuristici realizzata da Bethesda, aveva a disposizione solamente cinque mesi per fissarsi nella coscienza collettiva dopo essere stata annunciata a giugno 2015. Un percorso molto poco ortodosso per questo genere di prodotti.
A novembre era sugli scaffali, per quanto le versioni digitali non si possano propriamente definire come “prodotti da scaffale”. E dei tanti aspetti che differenziavano Fallout 4 dal protocollo di Bethesda (per Skyrim passò un anno tra annuncio e release, all'epoca considerato un lasso di tempo molto ristretto), la ridotta finestra di marketing pre-release faceva presagire che questo nuovo viaggio verso le Wasteland non sarebbe stato d'ordinaria amministrazione.
Meno di due settimane dopo l'allettante trailer di annuncio, Todd Howard saliva sul palco della prima conferenza E3 di Bethesda. Almeno superficialmente, Fallout 4 era piuttosto simile ai suoi predecessori e, prevedibilmente, si trattava di una versione in alta fedeltà di Fallout 3 con tutti i suoi elementi più amati presenti, dagli stupidi robot di Lost in Space alle farsesche testate nucleari in miniatura del "Fat Man". Cavalcando l'onda di ottimismo generato dalla clamorosa popolarità di Skyrim e dal successo di Fallout 3, il mercato non avrebbe potuto essere più pronto per accogliere il successivo parco giochi digitale allestito da Bethesda.
