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I Am Setsuna – Recensione Switch

I Am Setsuna è un prodotto straniante, per certi versi dannatamente demoralizzante, con un sottofondo narrativo decisamente fuori dagli schemi. Dietro ad una classicheggiante maglia ordita attingendo a piene mani da Chrono Trigger e compagnia cantante, il gioco di Tokyo RPG Factory cela infatti un'umanità sull'orlo della catastrofe, un plot davvero controtendenza rispetto alla solita, standardizzata lotta contro maligne forze, che cozza irrimediabilmente con quegli stereotipi nipponici cui tanto ammicca.



La storia del titolo prodotto da Square Enix parte da un preambolo narrativo crudele quanto bizzarro, che canta la deportazione di una giovane donzella, Setsuna, per l'appunto. Ella è destinata a divenire agnellino sacrificale da donare in pasto ai feroci demoni che minacciano l'umanità intera, nella manifesta speranza di placarne l'ira funesta. Piuttosto che guidare i “soliti” eroi senza macchia e senza paura, quindi, l'homo ludens si ritroverà suo malgrado alla guida di un plotone armato, avente come scopo ultimo quello di proteggere Setsuna da ogni possibile accadimento nefasto, scortandola nel suo difficile percorso verso la morte.



La versione Switch di I Am Setsuna è un porting nudo e crudo: nessuna aggiunta di rilievo rispetto a quanto ravvisato un anno fa nelle versioni PC, PlayStation 4 e PS Vita. Ritorna pertanto quell'interessante commistione tra velleità esplorative e combattimento tattico a turni che parecchio successo aveva riscosso sulle pagine di GameSource soltanto qualche mese fa, quando l'intera opera veniva analizzata con dovizia di particolari in un'attenta e puntualissima recensione. L'unico vero downgrade è relativo alla resa grafica, considerando come, anche in dock mode, il titolo non riesca ad andare oltre i 1080p/30 fps.



Confermatissimo pure l'articolato battle system, basato sul sottile equilibrio di strategia e azione. In particolare, da notare come ogni nemico sia perfettamente visibile sulla mappa di gioco (addio incontri casuali, quindi) e quanto il posizionamento dei propri condottieri in relazione a quello della fauna ostile rappresenti un fattore da tenere in considerazione, qualora si decida di sferrare un attacco in grado di colpire più di un mostriciattolo.  Il grande numero di abilità singole e di squadra bilanciano, per inciso, le esigue possibilità di personalizzazione dell'armamentario in dotazione.



La peculiarità principale del combat system va ricercata nell'importanza assunta dagli SP e dai cosiddetti Momentum: caricando l'indicatore ATB oltre il necessario, ogni personaggio può accumulare punti da utilizzare per attivare una modalità d'attacco simile a quella ravvisabile in qualsivoglia Mario RPG. In parole povere, premendo il pulsante nell'istante corretto, al colpo verranno aggiunti danni ed effetti bonus. Un tocco di casualità è donato dall'introduzione delle Singolarità, eventi in grado di modificare persino il corso delle battaglie più impegnative mediante l'introduzione di effetti benefici vari (una maggior velocità nel caricamento della barra ATB o una maggiore probabilità nel numero di attacchi critici, ad esempio).



Sempre presente anche lo straniante accompagnamento sonoro, basato sull'impiego di struggenti melodie caratterizzate dall'utilizzo del piano, e confermata la difficoltà generale di I Am Setsuna, evidentemente non troppo elevata (nemici segreti a parte). L'unica, vera novità riservata a questa edizione, che verrà tuttavia introdotta soltanto tramite un gustoso update nel prossimo mese di Aprile, è legata alla Temporal Battle Arena, che spalancherà la porta al multiplayer asincrono, semplicemente scaricando le statistiche dei team degli altri videogiocatori.



I Am Setsuna è un RPG decisamente degno di nota: pur non esprimendo qualità fuori parametro, tanto la storia quanto il combat system lavorano in favore di una produzione caldamente consigliata a chiunque possieda Switch. Dopo The Legend of Zelda: Breath of the Wild, I Am Setsuna è insomma l'acquisto al quale gli appassionati di esperienze giocose “profonde”, freschi possessori della neonata console targata Nintendo, non dovrebbero rinunciare.

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14 marzo 2017 alle 09:10

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