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E3 2017: Far Cry 5 - prova

Inaspettatamente, perché nessuno anni fa ci avrebbe scommesso, è diventata una delle serie di punta di Ubisoft. Ereditata dalle mani di Crytek, la licenza di Far Cry fino al 2012 sembrava avere imboccato il viale del tramonto, salvo poi inanellare un filotto imperiale con Far Cry 3, Far Cry Blood Dragon, Far Cry 4 e Far Cry Primal.



Ovvio quindi che quando s'è trattato di prendere l'appuntamento all'E3 per vedere Far Cry 5, abbia fatto valere lo ius primae noctis redazionale e mi sia autoassegnato lo slot. Anche perché si parla di una serie di giochi che solitamente mi fa sprofondare negli abissi del completismo più compulsivo, quello in cui se per sbaglio c'è una qualche icona di troppo sulla mappa, devo per forza farla sparire.



Far Cry però non è solo una formula di successo riproposta periodicamente, come fanno altri publisher con altri brand noti, perché ha la capacità costante di reinventarsi pur restando fedele a se stessa. Ecco quindi che dalle isole tropicali s'è passati alle vette dell'Himalaya, non disdegnando incursioni nella preistoria o in un futuro farsesco.

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14 giugno 2017 alle 20:20