Uncharted: L'eredità perduta – Anteprima

Dopo aver giocato per circa un'ora al nuovo capitolo/DLC di Uncharted nell'azzeccatissima cornice orientale dello Shambala di Milano, posso tornare a casa tranquillo: L'Eredità Perduta è un Uncharted fatto e finito, perfettamente in linea con l'episodio precedente. Il fatto era chiaro da sempre, diciamo che ora ne abbiamo avuto conferma. Nato come pacchetto di espansione e divenuto poi per evoluzione naturale un capitolo stand-alone, il nuovo lavoro di Naughty Dog ci fa scivolare nei panni di Chloe Frazer, l'abile “treasure hunter” che abbiamo già avuto modo di apprezzare nel secondo e terzo gioco della serie. Parlare di una sola protagonista però mi pare riduttivo, perché come raccontato e sottolineato più volte da Arne Meyer e Sean Escayg, rispettivamente capo della comunicazione e direttore creativo di Naughty Dog, quello de L'Eredità Perduta è a tutti gli effetti un passo a due tra Chloe, che conduce le danze, e Nadine Ross, la capa della Shoreline che tanti grattacapi ha causato a Nathan Drake in Fine di un Ladro e che si afferma ora nel ruolo di coprotagonista affidabile anzichenò.

Gli ingredienti giusti

La vicenda ruota attorno alla ricerca di un antico manufatto indiano (dell'India), la Zanna di Ganesha, risalente all'Impero Hoysala (X – XIV secolo). Ma potrebbe il gioco stare in piedi così, senza un cattivissimo lui sempre pronto a mettere i bastoni tra le ruote (del fuoristrada) alle ragazze? Certo che no! E infatti ecco il perfido Asav, anch'egli interessato al recupero della zanna e, guarda caso, capo di una robusta milizia impegnata in una non meglio precisata (per ora) guerra civile. A questo punto gli ingredienti ci sono tutti: 1) una protagonista atletica, informata (pare che Chloe sia per metà indiana) e aggressiva al punto giusto; 2) una storia fantastica e al contempo contestualizzata in un folklore storicamente fondato; 3) un cattivo con tanti soldati a cui sparare e da cui non farsi scoprire e colpire. Giusto? Quasi…

Liberi, liberi…

Il territorio più vasto esplorabile visto in un Uncharted

Manca solo una cosa: l'ambientazione. “Purtroppo”, il demo messo a nostra disposizione da Sony non ci ha permesso di capire come e quanto L'Eredità Perduta sarà diverso da vedere rispetto a Fine di un Ladro. E non è che si trattasse di un demo troppo limitato sul piano dell'estensione, ma semplicemente perché la parte di gioco che trattava era molto, molto simile alla sezione open-world in Madagascar di Uncharted 4. Non me lo sono sentita di far presente ad Arne la questione, ma gli ho comunque chiesto se ne L'Eredità Perduta ci sarebbero state altre sezioni open-world. Mi ha detto di no e la cosa mi piace, perché secondo me Uncharted dà il meglio di sé quando ti porta da un punto A a un punto B, facendoti fare lungo il percorso tante cose diverse, mediamente difficili e superbamente divertenti. Opinione personale. Rimane il fatto che l'ampia sezione del demo è ampia mica solo per modo di dire: è il territorio più vasto che sia mai stato esplorabile liberamente in un Uncharted ed è anche foriera di situazioni disparate da affrontare con il piglio che si preferisce, come per esempio ingaggiare un conflitto a fuoco, ammazzare tutti con discrezione o addirittura giocare a nascondino, con lo scopo ultimo di completare un paio di obiettivi. Del primario non dico nulla, perché sarebbe spoiler, e del secondo dico solo che ho fatto fatica a completarlo, perché non sono particolarmente veloce nel dondolarmi in giro con il rampino…
Cose di donne

Basta, perché la storia la dovete vivere voi, soprattutto prestando attenzione ai frequenti dialoghi tra Chloe e Nadine, il cui rapporto non è mai troppo chiaro (no, non in quel senso) e c'è sempre la sensazione che una nasconda qualcosa all'altra. Questo equilibrio precario tra le protagoniste è interessante, anche se non è ancora chiaro se è solo un fatto di cornice o se risulterà funzionale al gioco. Ma lo scopriremo presto, visto che Uncharted: L'Eredità Perduta sarà disponibile in esclusiva PlayStation 4 a partire dal 23 agosto.

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