Mario + Rabbids: Kingdom Battle - prova
La prima volta che abbiamo sentito parlare di Mario + Rabbids: Kingdom Battle non abbiamo potuto nascondere un certo orgoglio. Miyamoto in persona ha ringraziato dal palco dell'E3 un gruppo di sviluppatori italiani, per aver dedicato così tanto talento e dedizione ad un gioco di Mario.
Un evento più unico che raro, soprattutto perché questo è avvenuto durante la conferenza di Ubisoft, non un Direct di Nintendo. Un gesto che ha commosso anche un perfetto estraneo come il sottoscritto e che, inevitabilmente, non poteva che sciogliere Davide Soliani colui che da tre anni a questa parte ha versato sudore e lacrime (anche sul palco E3, divenendo una vera e propria star del web) per questo gioco, Mario + Rabbids: Kingdom Battle.
Un prodotto che, da quanto abbiamo potuto vedere, trasmette tutto fuorché la sensazione di essere il sofferto parto di uno dei team interni meno famosi e sottovalutati (forse dal sottoscritto) di Ubisoft, avendo partecipato come spalla ad una miriade di produzioni più o meno famose del publisher transalpino, senza mai conquistare gli onori della ribalta.
