Agents of Mayhem - recensione
I nostri nuovi eroi nella lotta contro il male sono ben dodici, armati fino ai denti e fanno parte di un'agenzia guidata da una femme fatale. Non sono i soliti eroi, e neanche i soliti anti eroi, sono gli agenti della Mayhem, impegnati nella lotta contro il male della Legion, organizzazione del malvagio dottor Babylon che vuole, come al solito, più potere di quanto si possa concedere ad una persona onesta. Tutto questo è il prodotto del nuovo lavoro di Volition, studio di sviluppo che ci ha portato al vertice della comicità no sense con le avventure della serie Saints Row, ora giustamente archiviata per lanciarsi in un universo sì nuovo, ma dove bisogna continuare a non prendersi mai troppo sul serio.
Se Saints Row faceva il verso ai tanti cliché di videogiochi e film d'azione, con Agents of Mayhem è come entrare dentro lo schermo di una televisione che manda in onda un tipico cartone animato americano. Ci sono i buoni e i cattivi, i protagonisti e gli scagnozzi, e il solito scienziato pazzo. Più che di lotta tra bene contro il male però, è più giusto riprendere lo slogan del trailer e parlare di cattivi contro il male. Gli agenti che fanno parte dell'agenzia non sono i classici paladini della giustizia, bensì caricature ben riuscite di un po' tutti gli stereotipi presenti nel nostro mondo.
Non semplici parodie, quanto più personaggi efficacemente caratterizzati, ognuno riconoscibile, accattivante e assolutamente divertente. L'Agenzia del Caos ne ospita dodici e ognuno ha la sua storia personale, che impareremo a conoscere durante il gioco. Si va da tipi assurdi come Hollywood, che si crede la star di un film d'azione, o Red Card, tedesco fanatico del calcio che non si farà problemi a entrare duro sugli avversari, per arrivare a personalità più serie come Rama, indiana che ha l'obiettivo di salvare il suo villaggio minacciato dai Legion.
