Matterfall - recensione
Forse non ci crederete, ma il team scandinavo Housemarque è sulla cresta dell'onda da oltre 20 anni. Questo talentuoso gruppo di ragazzi ha cominciato a programmare su Amiga e negli ultimi quattro lustri ci ha regalato perle come la serie Super Stardust, Dead Nation e il sottovalutatissimo Outland che vi consigliamo di recuperare. Con l'arrivo di PS4 la loro produzione si è addirittura intensificata e anche la qualità media dei titoli si è innalzata non poco.
Al lancio abbiamo potuto godere di quel capolavoro chiamato Resogun, forse il miglior gioco di lancio dell'ultima console casalinga Sony, e più recentemente un altra gemma di giocabilità arcade è arrivata su PlayStation Store ad allietare le nostre giornate, Nex Machina. Se non ci avete giocato ve ne consigliamo vivamente l'acquisto e già che ci siete prendete in bundle anche Matterfall.
Rispetto alla maggior parte dei giochi appena citati, Matterfall non è uno sparatutto, ma un action in terza persona a scorrimento laterale... quello che in molti definirebbero un metroidvania. Il richiamo a Metroid è più che evidente anche nel personaggio principale, la cui tuta assomiglia non poco a quella di Samus Aran. Ovviamente Housemarque lo ha farcito con alcuni dei suoi marchi di fabbrica, ovvero velocità smodata, effetti speciali da lacrimazione istantanea e un gameplay che più immediato (ma profondo) non si può.
