Assassin's Creed Origins è migliorato su Xbox One X, ma fino a che punto? - analisi tecnica
Assassin's Creed Origins arriva su Xbox One X, fornendoci un affascinante opinione sul modo in cui un grosso sviluppatore intende scalare i propri progetti multipiattaforma nel modo più efficace sull'attuale generazione di console, sia modelli base che refresh mid-gen 4K. Sulla carta, ci sono poche sorprese qui: più teraflop la console è capace di sprigionare e più si alza la risoluzione; questo implica di conseguenza che il gioco dà il meglio di sé dal punto di vista visivo su Xbox One X. Ma le tecniche che Ubisoft ha messo in atto per scalare il suo gioco su tutte le piattaforme ci restituiscono dei risultati interessanti: la nuova console di Microsoft visualizza di gran lunga il numero maggiore di pixel su schermo, ma la PS4 Pro tiene botta piuttosto bene.
Il segreto sta tutto nel temporal anti-aliasing, il processo che consente di aumentare la qualità nel frame attuale renderizzandolo in base alle informazioni contenute nelle precedenti immagini. Il fatto è che qui ci sono un sacco di informazioni in comune tra un frame e il successivo, quindi perché non estrapolare i dati già esistenti e permettere al gioco di apparire migliore? Il TAA ha prodotto risultati eccellenti nei giochi già sul mercato come Call of Duty Infinite Warfare, Battlefield 1, Uncharted 4, Doom e Wolfenstein 2, eliminando quelle odiate scalettature, e quegli spigoli tra i poligoni. Solitamente è questo tipo di artefatti che risulta più evidente nello stesso gioco che gira a risoluzioni differenti.
Assassin's Creed Origins segue questo trend con la sua soluzione di TAA personalizzata, fornendo un grande upgrade nel post-processing rispetto a quello utilizzato in Unity e Syndicate. Si tratta inoltre di una soluzione che calza a pennello con il nuovo approccio scelto da Ubisoft per gestire le fondamenta della qualità dell'immagine: il framebuffer fisso a 900p di Xbox One e PS4 è stato accantonato in favore di una tecnologia di scaling dinamico della risoluzione per gestire in modo ottimale le risorse della GPU, aumentando la risoluzione nelle scene più semplici e abbassandola in quelle più complesse per mantenere più stabile il frame-rate. Non si tratta di una tecnica nuova, ma l'utilizzo del temporal AA aiuta a mitigare gli effetti collaterali dei cali di risoluzione: si perde in numero di pixel ma si guadagna con il super-sampling dei dati dei fotogrammi precedenti, quindi nonostante ci siano grandi variazioni nella risoluzione tra le varie piattaforme, questa tecnica aiuta a mantenere le versioni PS4 Pro, Xbox One X e PC simili dal punto di vista visivo.
