Kingdom Come Deliverance - prova
Tutto ha avuto inizio nel 2014, con una campagna sulla piattaforma Kickstarter volta a realizzare il progetto di un RPG open world ad opera dei neonati Warhorse Studios. Ma la storia di Kingdom Come Deliverance è molto più antica, e risale all'ormai lontano 2009. Daniel Vavra concepì l'idea di un RPG in prima persona interamente votato all'immersione nell'epoca medioevale, senza tuttavia riuscire a catturare l'attenzione di potenziali investitori. Cinque anni più tardi, lo stesso Vavra rese pubblica la somma raccolta tramite crowdfunding, una somma che superava i due milioni di dollari. Fu così che Kingdom Come Deliverance trovò un mercato e una partnership con Deep Silver, fino a presentarsi sul banco della nostra prova nella sua versione definitiva, in attesa delle sole certificazioni console.
Il prodotto finito vuole ricalcare quasi ossessivamente il concept originale portandoci, senza assolutamente tenerci per mano, attraverso una Boemia feudale estremamente realistica. Se c'è un mantra che fa da sfondo all'intero titolo è infatti quello dell'immersione, un obiettivo perseguito non solo tramite la fedeltà storica e la maniacale riproduzione architettonica, ma soprattutto per mezzo del gameplay. Parliamoci chiaro: se il protagonista ruba, finisce in prigione per diversi giorni, perdendo l'opportunità di concludere alcune quest a tempo; se non dorme e non mangia, riceve pesanti debuff; quando viene indirizzato verso un certo NPC, non ci sarà nessuna freccia a guidarlo fino al suo cospetto, ma sarà indicata solamente l'area in cui trascorre le giornate lavorative.
Dimenticate ciò che pensate di sapere sugli RPG occidentali moderni, perché il più grande pregio di Kingdom Come Deliverance è quello di portare un'esperienza sostanzialmente diversa da tutto ciò che abbiamo visto fino ad oggi. La vicenda di un fabbro che perde la famiglia e, guidato dalla sete di vendetta, si immerge in un vortice di eventi che inciderà grandi cambiamenti nella storia politica del feudo, sembrerebbe rientrare nei canoni narrativi del genere. In verità il titolo, pur spingendo verso un unico finale, è in grado di aprire un ventaglio di centinaia di scelte diverse, ognuna curata e prevista in modo tale da rendere il viaggio differente per ogni giocatore. Ed è proprio per questo motivo che abbiamo scelto di sintetizzare un accenno di trama in poche righe, per concentrarci invece su eventi, situazioni ed elementi di gameplay che abbiamo potuto toccare con mano.
