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Homefront: The Revolution - Reloaded

Nella primavera del 2016 si era verificata una strana combinazione di fattori per cui, quasi nello stesso giorno erano usciti due sparatutto: il remake di DOOM, a cui dedicheremo la prossima puntata della nostra rubrica e Homefront The Revolution. Quest'oggi ci dedichiamo al titolo che tra i due ha goduto di minor fortuna, ovvero quello di Dambuster Studios edito da Deep Silver.



I presupposti non erano in effetti dei migliori: dopo il primo Homefront, avventura lineare correlata da un multiplayer generico e poco intrigante, la proprietà intellettuale era finita nelle mani di Crytek che l'aveva acquistata all'asta del fallimento di THQ. Purtroppo a metà 2014, difficoltà finanziarie avevano costretto Crytek stessa a cedere a sua volta la proprietà intellettuale a Deep Silver che aveva dato mano libera a Dambuster Studios nel realizzare il prodotto che ha visto gli scaffali nel 2016.



La fase di lancio è stata un vero e proprio disastro: problemi tecnici avevano caratterizzato tutte le versioni del gioco, in particolare quella PC che risentiva di cali di prestazioni notevoli e crash di sistema, mentre un po' su tutte le versioni si notava l'assenza di icone sulla mappa di gioco, un'intelligenza artificiale con problemi di pathfinding e qualche baco sparso qua e là in termini di glitch grafici. Effetti collaterali della natura sandbox del gioco, anche se in un contesto tutto sommato ristretto, visto che le aree di Philadelphia da sbloccare si giravano tranquillamente a piedi. Durante i nostri test della versione PC, eravamo andati incontro solo a qualche baco di pathfinding nella mappa finale del gioco e alcuni glitch grafici, oltre ad alcuni rallentamenti nel frame rate, ma senza mai oltrepassare la soglia di allarme.

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7 gennaio 2018 alle 16:41