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Lost Sphear - recensione

Ricordate I Am Setsuna? Non appena Square-Enix prospettò un ritorno al passato per il genere JRPG, siamo certi che il cuore di migliaia di appassionati ha avuto un sussulto. Nonostante ciò, alla prova dei fatti il titolo si è rivelato una sorta di omaggio a quel mondo ormai scomparso, una riproduzione ossessiva di numerosi sistemi e cliché già visti in chiave più che tradizionale. Il lavoro di Tokyo RPG Factory è risultato sì uno stupendo ritorno al passato per chi sia in cerca di quelle stesse emozioni provate durante l'infanzia, ma non è stato in grado di sopravvivere alla prova del tempo per coloro che, invece, hanno assaporato l'innovazione di un titolo come Persona 5, capace di proiettare il combattimento a turni nel futuro. Lost Sphear segue sostanzialmente l'onda di I Am Setsuna: farsi cullare dalle melodie in pieno stile classico attraversando i piacevoli sfondi isometrici scatena emozioni estremamente rassicuranti e malinconiche, e mentre si gioca sembra di essere tornati indietro nel tempo di oltre un ventennio.



Se da un lato caratteristiche simili non possono che fare la fortuna di un genere impresso a fuoco nel cuore degli appassionati, d'altra parte questa nuova onda di RPG non riesce a beneficiare di ciò che potremmo definire il benevolo effetto Harry Potter. L'opera di J.K. Rowling, per quanto possa sembrare l'epopea di un banale maghetto, ha avuto la capacità estremamente rara di crescere di pari passo con i propri lettori, e di non ancorarsi mai al modello della fiaba per bambini. Questo è il punto più controverso di Lost Sphear e abbiamo deciso di analizzarlo immediatamente; l'ultimo lavoro di Tokyo RPG Factory ha sì un tono malinconico ma è fin troppo dolce, addirittura distante da quella tristezza che era stata in grado di caratterizzare lo sviluppo del suo predecessore spirituale. Siamo tornati alla fase embrionale del genere JRPG, e vediamo alcuni colpi di scena diventare prevedibili agli occhi dell'appassionato; d'altro canto, un'opera come Lost Sphear non può che fare breccia nel pubblico più giovane, ed è un prodotto ideale per avvicinare nuovi fan a questo mondo.



Ci sono tante opere fantasy che vengono ricamate interamente attorno alla storia dei personaggi, e ripercorrendo la linea del tempo di Square-Enix, ne possiamo trovare a decine. Lost Sphear sceglie una strada differente, mettendo l'universo di gioco al centro della narrazione. Kanata, il protagonista, dispone del misterioso potere di riportare indietro ciò che è andato perso, diventando appunto "Lost"; interi paesi, personaggi, città e paesaggi inizieranno infatti a svanire misteriosamente nel vortice della memoria, realizzando un dramma su diversi piani che sarà la culla della nostra avventura. Per questo motivo, Kanata e i suoi compagni si imbarcheranno in un viaggio dai rapidi e continui risvolti, che ci farà assaporare lentamente le verità nascoste del pianeta di Gaiterra senza lasciare nulla al caso, mantenendo un ritmo di gioco veloce e coinvolgente: tradimenti, colpi di scena e grandi rivelazioni si sono susseguiti senza sosta nel corso di tutte le nostre 25 ore di gioco.

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23 gennaio 2018 alle 06:10

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