Super Meat Boy (Nintendo Switch)
…Dobbiamo, purtroppo, assassinarlo: affonda il coltello nella sua polpa vivente, è una rossa viscera…
Pablo Neruda – Ode al Pomodoro
Probabilmente non sono molto a posto, ma giocando a Super Meat Boy, vedendo il piccolo eroe cubico, polpetta pulsante di sangue, sfracellarsi ancora, ancora e ancora, adesso in mezzo a seghe circolari, ora aggredito da un suo simile, successivamente bruciato da una cascata di sale (soprattutto in quest'ultimo caso), mi veniva sempre in mente l'Ode al Pomodoro di Pablo Neruda. Anche perché è sicuramente meno macabro immaginare che quella che imbratterà ogni livello sia la polpa del più nobile e delizioso frutto della terra. L'opera di Edmund McMillen, vero e proprio cult del panorama indie, se non l'indie per eccellenza, è un continuo omicidio/suicidio in cui il macabro si trasforma in divertimento sempre più verticale, fino a toccare vette di estasi in cui la bestemmia, l'insulto, la maledizione, non la si caccia fuori dalla bocca a denti stretti ma sorridendo come beoti, ormai assuefatti alla sua perfezione (s)platform-centrica col degrado intorno.
