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Intervista a Emeric Thoa, Creative Director di Furi

In occasione dell'uscita di Furi su Nintendo Switch abbiamo avuto modo di intervistare Emeric Thoa, Creative Director del gioco, ponendogli cinque interessanti domande. Siete dunque pronti a scoprire con noi i retroscena di questo titolo di successo?



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Quale gioco o giochi hanno ispirato Furi?



Furi è stato ispirato da libri, film e dalla mia esperienza personale di pugile. Ma per quanto riguarda i giochi, penso che a ispirarmi siano stati quelli con la migliore caratterizzazione dei personaggi. Per esempio, Metal Gear Solid 3 ha delle fantastiche bossfight perlopiù perché vanno di pari passo con il character design. Lo stesso vale per No More Heroes e God Hand. Ma uno dei giochi che più ha influenzato il gameplay di Furi è probabilmente la serie PunchOut! di Nintendo. Le battaglie con la spada in Furi sono praticamente PunchOut! in 3D.
La colonna sonora è fantastica: come avete scelto i musicisti?



Sapevamo di volere una colonna sonora elettronica che stesse al passo di un gameplay frenetico. Avevamo in mente Carpenter Brut e quando ha accettato di unirsi al progetto abbiamo potuto creare una demo da mostrare a una selezione di musicisti tratti dalla nostra personale playlist o suggeriti da terzi. Li abbiamo scelti per la musica, pensando a chi avrebbe potuto creare la migliore colonna sonora per ogni boss. A ciascun compositore, infatti, erano stati assegnati uno o due boss. Era importante che il loro stile si adeguasse al relativo personaggio.



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Ci sono posti o persone reali che hanno ispirato quelli del gioco?



Be', il gioco è perlopiù finzione, ma la trama complessiva trae spunto dalla storia di Minosse e il Minotauro della mitologia greca. Inoltre, The Hand è in qualche modo ispirato dal personaggio di Ettore della Guerra di Troia. The Edge invece ricalca fortemente Musashi Miyamoto, il leggendario ronin. The Line è una sorta di omaggio a The End, boss in Metal Gear Solid 3, ma anche The Burst è costruito sul medesimo personaggio (un cecchino). E in realtà c'è molto altro… è come se l'intera storia fosse originale e al contempo ricca di rimandi, perché il nostro vivere emozioni forti si è riversato anche nel gioco.
Come è nato il progetto? Perché è molto diverso dai vostri lavori precedenti?



Dopo Combo Crew per piattaforme mobile, volevamo creare qualcosa di veramente estremo per console e PC. Volevamo creare qualcosa di unico, differente, con un forte gameplay ma anche con musiche e disegni all'avanguardia. Avevamo pensato a molte opzioni, ma l'unica di rilievo era Furi. Era qualcosa che avevo in mente da dieci anni, era tutto abbastanza chiaro e definito nella mia mente, e anche il team era molto entusiasta. A questo punto abbiamo iniziato a cercare un grande character design, e quando abbiamo coinvolto nel progetto Takashi Okazaki sapevamo di partire alla grande.



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Ci sarà un sequel o uno spinoff nello stesso universo?



Be', il gioco è un successo, ha un gameplay ben definito e un mondo originale… ma non ci sarà un sequel! Strano, vero? Era stato deciso fin dall'inizio che il gioco sarebbe stato un unicum. Siamo fortemente convinti che i giocatori avranno un ricordo migliore del gioco se non ci sarà un sequel. Preferirei anche evitare uno spinoff nello stesso universo. Potremmo pensare a qualcosa con pochissimi collegamenti, come il filo conduttore che lega la serie Drakengard a quella di Nier, o come Shin Megami Tensei e Persona, perché no. Ma al momento preferirei concentrarmi sulla creazione di qualcosa di nuovo e sorprendente.



Intervista a Emeric Thoa, Creative Director di Furi è un articolo di Game Legends.

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27 gennaio 2018 alle 19:00