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Bravo Team - recensione

Supermassive Games è senza ombra di dubbio la software house più attiva dell'intero panorama VR, pur lavorando su una sola piattaforma. A meno di un anno e mezzo dall'uscita di PlayStation VR sono infatti già quattro i titoli sviluppati dal team britannico, che finora però si è confrontato quasi esclusivamente col genere thriller/horror, con risultati altalenanti. Bravo Team prende invece una direzione totalmente diversa, quella dei tactical-shooter. Molti si aspettavano qualcosa di simile a Rainbow Six mentre il risultato finale è più simile allo stile di Time Crisis, magari con un pizzico di libertà di movimento in più.



Dopo aver scelto il vostro alter-ego, entrerete nei panni di uno dei componenti di una squadra anti-crisi impegnato in una missione ad alto rischio in una città dell'Est Europeo non ben specificata. Avrete al vostro fianco un compagno che potrà essere impersonato da un altro giocatore o gestito dall'Intelligenza Artificiale. Inutile dirvi che in questo secondo caso il divertimento è discretamente inferiore, visto che non potrete coordinarvi in alcun modo con il vostro collega e dovrete sperare in un compagno virtuale più solerte che mai.



Ciò ci ha costretti in un paio di occasioni a morire perché il nostro team-mate non è intervenuto tempestivamente per salvarci o per darci una mano quando il fuoco nemico era eccessivo. Nonostante ciò possiamo comunque affermare che l'I.A. del gioco non è poi così malvagia, anche se il grosso del lavoro dovrete farlo quasi sempre voi.

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6 marzo 2018 alle 06:10