Scribblenauts Showdown - recensione
Le ultime notizie riguardanti Scribblenauts risalgono a marzo del 2016, quando Warner Bros. mise fine ai lavori su Fighting Words, capitolo allora in sviluppo per i dispositivi mobile. Questa decisione costò molto cara a 5th Cell, la software house che diede i natali a questo originale puzzle game e che, in seguito alla cancellazione, fu costretta a ridimensionare il proprio team licenziando ben quarantacinque dei suoi talentuosi dipendenti. Una triste vicenda che pose un ingombrante punto interrogativo sul futuro della serie.
Il prolungato silenzio è stato interrotto lo scorso gennaio, quando Warner ha annunciato a sorpresa l'imminente arrivo su PS4, Xbox One e Nintendo Switch di Scribblenauts Showdown. La gioia provata nel constatare che il marchio era ancora vivo e vegeto, però, ha lasciato ben presto spazio ad una crescente perplessità. Fin dal primo trailer si è intuito infatti che la nuova iterazione non avrebbe riproposto la formula vincente dei precedenti capitoli e tra gli appassionati si è diffuso ben presto il timore che il gioco potesse subire un'eccessiva semplificazione. Dubbi che, dopo aver provato il titolo a fondo, possiamo confermare come fondati.
Scribblenauts è tuttora considerato uno dei puzzle game più innovativi dell'ultimo decennio. Grazie alla possibilità di evocare qualsiasi oggetto o creatura semplicemente digitandone il nome, è il giocatore a decidere quali strumenti e quale approccio utilizzare per risolvere gli enigmi. A colpire quasi più del vastissimo archivio di parole registrate all'interno del gioco è soprattutto il comportamento realistico delle evocazioni, le quali interagiscono in maniera credibile con il giocatore e con l'ambiente circostante, creando un numero illimitato di situazioni sempre nuove e diverse.

the_T.E.O.
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