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Warhammer: Vermintide 2 - recensione

Era il lontano 2008 quando Valve diede vita ad uno sparatutto cooperativo a quattro giocatori contro orde di famelici zombi. Dopo sette lunghi anni i ragazzi di Fatshark Games hanno preso quella frenetica e divertente ricetta, miscelandola all'epopea fantasy di Warhammer e creando Vermintide, l'opera che ha significato per lo studio svedese il vero e proprio salto di qualità dal mercato indipendente. L'esser riusciti ad unire una mitologia che vive ormai da venticinque anni e una formula di gameplay riveduta e corretta ha dato i suoi frutti già con il primo episodio, ma adesso è tempo di fare uno sforzo in più per raggiungere la consacrazione, ci saranno riusciti?



In questo secondo capitolo ritroviamo la combriccola di eroi chiamata a compiere missioni suicide: il nano Bardin, il cacciatore di streghe Victor, la maga Sienna, il soldato Markus e l'elfa Kerillian. La minaccia affrontata nel primo episodio, gli Skaven, ratti umanoidi assettati di sangue e brama della superficie, non è stata ancora debellata. In un breve prologo/tutorial prendiamo parte all'evasione dalla sotterranea prigione dei topastri insieme ai nostri compagni, ma durante questi eventi veniamo a conoscenza di una terribile verità. Gli Skaven stringono un patto con le forze del Caos, potenti armate che da sempre incombono sul mondo di Warhammer. Una volta evasi gli eroi sono quindi chiamati a fermare i minacciosi piani delle due potenze, che insieme rischierebbero di portare al totale annichilimento le razze della superficie.



Prima di lanciarci in un giudizio su questo canovaccio e di come esso venga narrato durante il gioco è bene fare una precisazione: non occorre essere dei conoscitori di Warhammer per godersi Vermintide 2, anzi, questa serie è un'ottima calamita per incuriosire i novizi a conoscere i diversi aspetti del mondo e della mitologia attorno gli eventi vissuti. Escluso il prologo, i rimandi alla trama vengono comunicati prima di iniziare una missione da una voce narrante, attraverso dialoghi con degli NPC nel covo della banda di eroi o in alcuni scambi di battute durante il gioco. È uno stile poco incisivo e che non aiuta particolarmente il coinvolgimento emotivo, ma al confronto del "prototipo" Left 4 Dead anche questi rimandi, seppur minimi, arricchiscono la produzione. Detto questo siete anche liberi di ignorare tutto, affilare per bene la vostra ascia e lanciarvi nei massacri più disparati, il divertimento è comunque assicurato.

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14 marzo 2018 alle 11:40

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Non sono per Warhammer Fantasy, visto che prediligo il 40'000 però c'é da dire che effettivamente questo titolo non sembra male