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Gravel – Recensione

Milestone torna in scena con un titolo da far invidia anche a produzioni tripla A più blasonate – d'altra parte fa strano parlare, in questo caso, di indie in senso stretto. Parliamo di Gravel, grazie al quale potremo nuovamente stringere il volante e aggrapparci saldamente sulle nostre sedie per non essere sbalzati qua e là durante le miriadi di gare arcade a tutta velocità. Dopo diverse produzioni dedicate alle due ruote (Monster Energy Supercross, MotoGP 17 e MXGP3, tanto per citarne qualcuno), Milestone è tornata sulle quattro ruote in grande stile, con un titolo peraltro molto simile al suo predecessore Screamer, nato quando Milestone ancora si chiamava Graffiti ed era solo una piccola software house esordiente.



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Meglio fuori strada!



Gli sviluppatori ci lanciano sin dal tutorial interattivo nel pieno di Gravel; ci basta conoscere acceleratore e freno, la funzione di rewind ed eccoci qui a sfrecciare sulle piste, in pieno stile arcade. Ci si trova così a scegliere fra le modalità Gara Libera, Multiplayer e Time Attack, che fungono da vero e proprio contorno della portata principale: l'Off-Road Masters.



È l'Off-Road Masters a fare le veci della modalità carriera. Questa, ci viene presentata a mo' di show televisivo, molto americanizzato, con un'appassionante telecronaca in italiano, all'inizio di ogni gara come a delucidare la situazione attuale del campionato in corso. Tutti i traguardi superati vanno a segnare quella che sarà la nostra carriera automobilistica. Vari criteri ci permetteranno di metterci alla prova: sfide a tempo, corse a eliminazione, corse smash-up e le immancabili gare a checkpoint. Ogni gara ci avvicinerà agli scontri testa a testa con i campioni di ogni disciplina, per la supremazia assoluta.



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Ecco allora fare capolino i campioni delle discipline: Scott Parker, Ryan Carter, Justin Evans, con obiettivo finale quello di essere tra i migliori in assoluto e, quindi, vincere contro Sean Walker, il massimo esponente della Final League. Ce n'è per tutti! Spaziare fra le difficoltà di gioco vi garantirà di certo di trovare il giusto spirito di competizione. Al livello più alto arrivare primi risulterà una vera impresa anche per i più esperti del settore. Le sportellate vi daranno di certo una mano, nel prendere al meglio le curve.



Le ambientazioni poi risultano molto coinvolgenti, offrendo al giocatore un costante senso di velocità; si va dal pungente freddo dei ghiacciai dell'Alaska, all'asfissiante caldo deserto della Namibia. Un buon pilota non si fa problemi a sfrecciare su un terreno o un altro e questo va pienamente dimostrato in Gravel. Ciò che sorprende di più è la messa in scena di paesaggi e percorsi realmente esistenti, per un totale di circa sessanta circuiti divisi per quindici distinte ambientazioni. Il terreno va a segnare indiscutibilmente la tipologia di gara e le impostazioni di gioco che all'inizio bisogna settare. Occhio quindi ad asfalto, ghiaia, sabbia o ghiaccio e fango perché la vostra gara può decisamente svolgersi diversamente da come avevate previsto.



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5 aprile 2018 alle 16:40

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